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Isola di Arran Lochranza (Arran Malt) Scozia Whisky dai 50 ai 100 euro

Arran Sherry Cask “The Bodega”

Recensione del "The Bodega", un whisky dal nuovo core range di Arran.

Provenienza: Arran (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 55,8%
Botti di invecchiamento: Ex sherry
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Lochranza Distillery
Prezzo: € 54,90 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.arranwhisky.com
Valutazione: 79/100

Il recente restyling nel packaging dei whisky di Arran è accompagnato da un rilancio del core range, con nuovi imbottigliamenti da scoprire. Fra quelli con età dichiarata, è doveroso segnalare il 21yo, disponibile fino allo scorso autunno, in edizione limitata, solo presso il visitor centre della distilleria.
Fra i NAS, invece, ricordiamo il Barrell Reserve, il Quarter Cask “The Bothy” e lo Sherry Cask “The Bodega”, oggetto della recensione odierna, tutti piuttosto giovani (le note di produzione indicano un invecchiamento medio tra i 7 e gli 8 anni).

L’Arran Sherry Cask “The Bodega”, che segna un ritorno allo stile dei primi whisky di questa distilleria, per la maggior parte maturati in botti ex sherry, ha trascorso 7 anni in hogshead ex sherry appunto (oloroso?), first fill. Il primo riempimento dovrebbe portare, almeno in teoria, a un’accentuazione proprio delle note sherried del distillato. Vedremo.
Proposto cask strength, cioè alla gradazione di botte, di 55,8 % ABV, il whisky non è filtrato a freddo e si mostra nel suo colore naturale.
Con comprensibile orgoglio, la distilleria ci tiene a sottolineare, in etichetta, che tanto la produzione, quanto l’invecchiamento, sono avvenuti a Lochranza, il centro principale dell’isola di Arran.

Note di degustazione

Lo sguardo è subito conquistato da una seducente ambra scura.
All’olfatto, su una carezza di miele sbocciano petali di frutta: molta pesca matura, un sospiro di ciliegia, un accenno di uvetta e una nota decisa di agrume dolce. Il problema è che riesce spesso difficile penetrare la cortina alcolica che avvolge l’insieme.
In bocca, ancora ciliege, un morso di cioccolato al latte e uvetta, con l’alcol che purtroppo la fa sempre da padrone e rimane quasi da solo in un finale lungo, sì, ma monocorde.

Un whisky potenzialmente allettante, che però all’assaggio sa di occasione mancata. Le invitanti suggestioni aromatiche della piena maturazione in sherry ci sono tutte, ma sono messe in ombra da una gradazione alcolica davvero eccessiva. Un peccato di gioventù?

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