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Isola di Islay Lagavulin Scozia Whisky dai 50 ai 100 euro

Lagavulin 11yo Offerman Edition Guinness Cask Finish

Recensione della seconda edizione dedicata a Nick Offerman

Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 46%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon ed ex Guinness
Filtrato a freddo:
Colorazione aggiuntiva:
Proprietà: Diageo
Prezzo indicativo: € 80,00
Sito web ufficiale: www.malts.com
Valutazione: 88/100

Di Nick Offerman e della sua passione per il whisky di Lagavulin (da molti condivisa, a giudicare da un recente sondaggio social) si è già parlato, con dovizia di dettagli, nella recensione della prima release di questo imbottigliamento dedicato.
Oggi abbiamo la possibilità di assaggiare il secondo rilascio, che presenta un affinamento di 4 mesi in botti ex birra Guinness provenienti dalla Open Gate Brewery nel Maryland. Per quale ragione le botti arrivino dagli Stati Uniti e non dall’Irlanda, grembo e culla della Guinness, non è dato saperlo. Ma quel che importa, come sempre, è che il risultato sia all’altezza delle aspettative che, per quanto ci riguarda, quando si parla di Lagavulin, sono sempre alte.
Ahinoi, la reperibilità in Italia di questo imbottigliamento è ormai nulla. Nella scheda riassuntiva il prezzo indicativo è quello “consigliato” al momento dell’uscita.

Note di degustazione

Il colore è oro.
Al naso è salino e ci fa pensare a un’alba sulla spiaggia: alghe sul bagnasciuga, un falò spento da tempo; un ricordo di grigliata, con cenere di brace e grasso bruciato; legno umido, come se la festa fosse stata interrotta dalla pioggia; un foulard femminile dimenticato che sa di gelsomino e vaniglia; un po’ di tabacco dolce da pipa e fumo di sigaretta (fra le chiacchiere, dopo le coccole). Si tratta di un quadro sensoriale di notevole suggestione, arricchito da note di cera per pavimenti, salvia-limone, incenso e prosciutto affumicato.
In bocca siamo ancora sulla spiaggia con il sale e le alghe, ma probabilmente la grigliata vera e propria era conclusa e si era ormai al dolce, con caramello salato e crema pasticcera. Mentre qualcuno fumava una sigaretta, qualcun altro aveva tirato fuori della frutta, con albicocca e buccia d’arancia. Una bella spolverata di pepe nero e una suggestione di Guinness (che ci ricorda l’affinamento).
Il finale è caldo e pepato, secondo dopo secondo il fumo si fa più evanescente fino a scomparire del tutto, mentre caramello salato, cenere e crema pasticcera suonano le ultime note.

A conti fatti, il finish, piuttosto rischioso, risulta ben gestito e non compromette il proverbiale equilibrio del whisky di Lagavulin, in una bevuta di alto profilo, morbida e suadente nel corpo e particolarmente evocativa nel ventaglio aromatico.

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