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Highlands Oban Scozia Whisky dai 100 ai 200 euro

Oban 10yo Special Release 2022

Recensione dell'Oban invecchiato in botti ex bourbon, vergini e seasoned

Provenienza: Highlands (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 57,1%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon refill, vergini, ex sherry
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Diageo
Prezzo: € 130,00 su Vinpiù
Sito web ufficiale: www.obanwhisky.com
Valutazione: 84/100

Dopo le sporadiche apparizioni nelle Special Release degli anni scorsi, Oban torna per il secondo anno di fila nella versione 2022, con un paio d’anni di maturazione in meno e un pout-pourri di botti tra americane refill e vergini e le ormai consuete (quest’anno) botti seasoned in sherry non specificato e amontillado.
Il simpatico coniglietto in etichetta non è un’incarnazione dell’Uomo Porpora, ma richiama la leggenda secondo cui una vivida vampata di luce aprì il cielo nero inchiostro sopra Oban, guidata da questo essere celeste: una creatura arzilla ed energica, trasportata dalle stelle, che attraversò il cielo in un’esplosione violetta, riversando la sua luce eterea sulla distilleria. Un’intensa vibrazione illuminò i terreni con sfumature di prugna e mora, infondendo a Oban una dolcezza ultraterrena come raramente si era vista.
Oban non si trova spesso su queste pagine dato il mio problematico rapporto con la distilleria, ma lungi da me farmi guidare dai preconcetti, anche quelli legati all’abuso di botti seasoned

Note di degustazione

Al naso sprigiona una dolcezza lieve e spigolosa, venata da tratti più freschi e vegetali, che evocano zucchero filato, lemon tart, lychee e una spremuta di aloe, che col tempo si ammorbidisce e arrotonda, con una lieve nota di burro e cera che si alterna alle impressioni più acidine. Nelle retrovie, pennellate di cioccolato e un’idea di mandorla. Afflati costieri fanno capolino tra gli aromi, che rimangono in un equilibrio permanente di amabilità e affilatezza.
All’imbocco l’alcol è piuttosto presente, sebbene non in modo eccessivo, spingendo i frutti rossi (ciliegia, ribes, more) che guidano la carica dei sapori, con agrumi purpurei (pompelmo rosa, arancia sanguinella) e note fruttate di mela e pesca a tenere la fila. Decisamente meno rotondo che al naso, con qualche picco tannico e la dolcezza sacrificata sull’altare delle spezie (pepe, anice, noce moscata), mentre le note vegetali e lievemente sapide asciugano in lunghezza.
Finale abbastanza lungo e un po’ astringente, sapido, in cui pesca e mela si prendono una piccola rivincita sui frutti rossi, con frutta secca (mandorle, nocciole), anice e venature vegetali.

A un olfatto molto interessante e stratificato segue un palato più scontroso e squilibrato, come se le botti faticassero a trovare la quadra. Tutt’altro che sgradevole, beninteso, ma con l’impressione di un distillato strattonato più che accarezzato dalle influenze ricevute.

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