
Provenienza: Cork (Irlanda)
Tipologia: Irish Single Malt Whiskey
Gradazione: 43%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon first fill con affinamento in ex sherry
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: West Cork Distillers
Prezzo: € 39,90 presso Aquavitae
Sito web ufficiale: www.westcorkdistillers.com
Valutazione: 71/100
Nel 2003, tre amici d’infanzia decidono di fondare una distilleria a ovest di Cork, nel sud dell’Irlanda, in un periodo di certo non facile per il whiskey irlandese.
Ma John O’Connell, Ger McCarthy e Denis McCarthy conoscono bene la distillazione e nelle difficoltà non si sono certo persi d’animo, spostando la sede a Skibbereen appena l’anno dopo, con una distilleria nuova di zecca inaugurata proprio quest’anno e dichiarata come la più grande del paese.
Accanto a vodka e gin (quasi imprescindibili per una distilleria tutta nuova), i tre producono ovviamente whiskey, realizzato interamente sul posto con la classica tripla distillazione e completamente al naturale, con una vasta scelta di bottiglie che si differenziano per le botti usate nella maturazione finale, più alcuni invecchiamenti dichiarati non più parte però del loro portafoglio.
Inizio dal primo di cinque imbottigliamenti che, a partire da botti ex bourbon, si differenziano per l’affinamento, in questo caso in botti ex sherry provenienti dalla bodega Barón di Cádiz, in Spagna.
Note di degustazione
Oro chiaro con riflessi ambrati nel bicchiere.
Pasta di mandorle e trucioli di matita colgono subito il naso, un mix non proprio comune in un profilo aromatico piuttosto secco e teso, con tocchi floreali su frutta secca (noci, arachidi), biscotto ai cereali, goccia di miele. Legno da humidor sullo sfondo. Interessante.
Pizzico di pepe all’ingresso su una consistenza abbastanza leggera che prende una via più classicamente sherried con noce moscata, frutti rossi, noci pecan, mantenendo però una forte persistenza del legno di cedro che tende a coprire i sapori.
Finale abbastanza breve e secco, legnoso, con impressioni speziate e frutta secca.
Peccato, perché all’olfatto era davvero intrigante. Un’esperienza diversa dal solito che si perde al palato, dove i legni prendono il sopravvento su un whisky troppo leggero per sostenerli.