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Glenmorangie Highlands Scozia Whisky dai 50 ai 100 euro

Glenmorangie Lasanta

Recensione del Lasanta, il Glenmorangie affinato in botti ex sherry.

Provenienza: Highlands (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 43%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon, ex sherry oloroso ed ex Pedro Ximénez
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva:
Proprietà: Moet Hennessy
Prezzo: € 52,00 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.glenmorangie.com
Valutazione: 86/100

Dopo il Quinta Ruban e il Nectar d’Or, con il Lasanta terminiamo l’esplorazione dei finish presenti nel core range di Glenmorangie, la prima distilleria a intraprendere un percorso di ricerca sugli affinamenti.
Era la stagione 1986-87 quando l’allora direttore generale Neil McKarrow commissionò uno studio sul travaso del whisky in barili ex vino per gli ultimi anni di maturazione. Il primo finish della Storia, o almeno il primo imbottigliamento a riportare il termine finishing nella retroetichetta, fu un Vintage 1963, rilasciato nel 1987 dopo aver concluso l’invecchiamento con 18 mesi in botti ex sherry oloroso. Nel settembre del 1994, invece, venne realizzato il primo affinamento in botti ex porto, cui seguì, due anni dopo, quello in botti ex madeira.
La sperimentazione sui finish prosegue ancora oggi a vele spiegate, grazie alla curiosità e all’intraprendenza del celebrato Director of Distilling and Whisky Creation & Whisky Stock Bill Lumsden.

Il Lasanta ha trascorso i primi 10 anni del suo percorso di maturazione in botti ex bourbon, per poi terminare l’invecchiamento con 2 anni in un mix di botti ex sherry oloroso ed ex Pedro Ximénez. Nel tempo il packaging è stato rinnovato diverse volte, ma la sua formula produttiva (10 + 2) è rimasta inalterata, compresa l’assenza di filtrazione a freddo che dal 2019 è dichiarata esplicitamente in etichetta.
Di questo whisky si trovano versioni a 43% ABV o a 46% ABV, a seconda degli anni. Noi facciamo riferimento a quella a 43% ABV (nella foto).
Lasanta in gaelico significa “calore”, “passione”. Li ritroveremo nel bicchiere?

Note di degustazione

Sul piano sensoriale, il colore ambra porta in quella direzione.
E anche al naso, la prima impressione è di punch caldo, accompagnata da una fragranza di nocciola, un ricordo di amaretti, un sentore di albicocche disidratate e una nota estremamente invitante di marron glacé. Anche fermandosi qui, almeno sul piano olfattivo, sia con il calore che con la passione ci siamo. Dopo pochi minuti, mentre cresce di intensità una speziatura riconducibile al pepe bianco, avvertiamo un aroma che assomiglia a quello delle paste di mandorla con ciliegie candite.
Al palato, lo spettro percettivo vira sempre al dolce con il marron glacè e l’albicocca disidratata che affiancano la peculiare nota agrumata di Glenmorangie.
Il pepe bianco apre le porte a un finale medio/breve, tendenzialmente secco e lievemente speziato, in cui fa capolino un ricordo di meringa.

Oggi che gli affinamenti in sherry sono così diffusi da risultare un po’ inflazionati, se si dà retta ai pregiudizi, questo Lasanta rischia di venire colpevolmente trascurato, dimenticando in primo luogo quanto il finish in botti così marcanti rappresenti sempre un grosso rischio per il distillato, e in secondo luogo come l’equilibrio e la ricchezza aromatica dipendano da un magistero che non si inventa su due piedi.
Qui l’influenza delle botti ex sherry appare perfettamente calibrata sia all’olfatto che al palato, e non snatura l’essenza più profonda del whisky di Glenmorangie. Mentre la promessa di calore e passione è assolutamente mantenuta.

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Un’altra prospettiva:
Wine Dharma

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