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Interviste Mackmyra Svezia

Mackmyra: intervista ad Angela D’Orazio

La Master Blender di Mackmyra racconta i whisky innovativi dalla Svezia.

Un’intervista di Thijs Klaverstijn per conto di Distiller.

Angela D’Orazio, Master Blender di Macmyra / © Mackmyra

Ogni whisky al mondo è, teoricamente, un whisky, ma la categoria “world whisky” è diventata un’etichetta per qualunque cosa venga prodotta in luoghi che non siano generalmente considerati come tipiche regioni del whisky, come Irlanda, Scozia e Stati Uniti d’America. Dato che la Svezia non è di certo una nazione storicamente produttrice di whisky, questo rende Mackmyra un world whisky, tra l’altro uno dei membri più anziani di questa ampia categoria.
Di seguito scambieremo due parole con Angela D’Orazio, master blender di Mackmyra, per discutere del suo lavoro e farci dare uno sguardo più approfondito al whisky dall’intelligenza artificiale del marchio e sul loro originale single malt maturato in tè verde.

MACKMYRA: ESPLORATORI DEL WHISKY

Fondata nel 1999, Mackmyra è molto avanti rispetto all’attuale boom del whisky, essendo stata sperimentale ed esplorativa fin dall’inizio, assicurandosi di essere sempre qualche passo avanti rispetto alle tendenze contemporanee. La loro distilleria di otto piani è un modello di eco-sostenibilità, utilizzando la gravità più che l’elettricità in molti aspetti del processo produttivo. Nel frattempo, D’Orazio è sempre intenta a studiare nuovi metodi per creare gli aromi, come la maturazione in botti che abbiano precedentemente contenuto vin brulè.

Questo però non significa che Mackmyra sia una distilleria del tutto non tradizionale, dopo tutto i loro single malt vengono realizzati così come si fa da secoli, con solamente orzo maltato, lievito e acqua. Si possono fare delle modifiche, ma il processo di produzione si basa sempre su fresatura, ammostamento, fermentazione, distillazione e maturazione, a prescindere da quanto innovativi si voglia essere. “Senza la tradizione, non saremmo qui,” afferma D’Orazio. “Anche se cerchiamo di creare il nostro stile di whisky, realizzato quanto più possibile con materiali grezzi svedesi, traiamo ispirazione da chi è venuto prima di noi. Ma vogliamo essere esploratori, perché questo ci piace fare. Fa parte della nostra anima.”

MASTER BLENDER DI MACKMYRA, DETTA ANCHE IL NASO IN CAPO

D’Orazio è stata soprannominata “il naso in capo” di Mackmyra, ed è stata presente fin dal loro primo imbottigliamento all’inizio degli anni 2000. Prima di allora, ha lavorato come brand ambassador e ha fondato la sezione svedese della Scotch Malt Whisky Society. Ma non è diventata master blender di Mackmyra dal giorno alla notte. “Quando iniziai a lavorare per Mackmyra, la mia posizione era a capo della sezione sviluppo del whisky, ma venni coinvolta fin da subito nel blending del nostro whisky,” spiega D’Orazio. “Avevo una buona comprensione della parte sensoriale, e questo credo mi abbia aiutata molto, ricevendo supporto dal nostro CEO che ha stabilito i parametri delle ricette. Il mio mentore scozzese, Jim McEwan, è stato di grande aiuto, e ho imparato molto anche da tutti i master blender con cui ho parlato nel corso del tempo.”

Ci sono voluti alcuni anni perché D’Orazio trovasse la propria strada come master blender di Mackmyra. Inizialmente aveva difficoltà a valutare le proprie capacità, i primi whisky prodotti da Mackmyra erano giovani, e ai tempi non c’erano molti punti di riferimento con cui confrontarli. E non tutti i ritorni furono positivi “specie in Svezia, perché qui la gente beve molto Scotch whisky invecchiato,” spiega D’Orazio. “Mi sono trovata a discutere con redattori che credevano il nostro whisky non fosse per nulla valido a causa del suo invecchiamento. Ma come potevano sapere quanto fosse valido senza confrontarlo con altri whisky altrettanto giovani? Non c’erano molte possibilità per farlo.”

“Chiesi loro di darmi alcuni parametri specifici così da poter imparare, ma nessuno riuscì a farlo,” continua. “Quello che facevo mi piaceva, e per fortuna piaceva anche a molti altri. Lo trovavo divertente e creativo, e abbiamo imparato molto. Ne è valsa la pena.”

WHISKY TRAMITE INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Oggi, Mackmyra e D’Orazio sono fermamente connessi alla cultura del whisky svedese ed europea, non più una nuova proposta ma uno dei principali produttori del continente. Eppure, la distilleria continua a esplorare le strade dell’innovazione, come quando l’anno scorso ha fatto scalpore in tutto il mondo con la distribuzione del Mackmyra Intelligens, il primo whisky al mondo dove la IA (intelligenza artificiale) è stata coinvolta nella creazione di un single malt. I dati di vendita, le preferenze dei consumatori e tutte le ricette già esistenti della distilleria sono state inserite nella IA, che in cambio ha generato oltre 70 milioni di ricette.

Per fortuna, D’Orazio non ha dovuto provare tutte e 70 milioni di ricette, ricevendole invece per gruppi, circa 1000 in tutto. Molte delle ricette vennero scartate, sia perché non raggiungevano le aspettative sia perché non c’erano abbastanza scorte per realizzarle. Ma alcune erano brillanti. “I blender tradizionalisti potrebbero sentirsi minacciati dall’idea di avere un programma che si prenda carico di parte del loro lavoro,” spiega D’Orazio. “Mi sentivo molto ispirata e pungolata da questa trovata e da tutte le sue possibilità. Potevo lavorare bene con questo programma di IA? Avrebbe creato qualcosa di fantastico? Fu una delizia. Usai il programma come uno strumento per il mio lavoro, e il risultato fu straordinario: ne abbiamo tirato fuori davvero un buon whisky.”

IMBOTTIGLIAMENTO INVECCHIATO IN TÈ VERDE

Uno degli ultimi rilasci è il Mackmyra Grönt Te (che in svedese significa tè verde), parte dell’edizione stagionale del marchio. Questa serie include delle edizioni con caratteristiche innovative, ed è un vero parco giochi per D’Orazio, che può godersi molta libertà nel produrre nuove creazioni. L’idea per il Mackmyra Grönt Te le venne la prima volta durante un viaggio in Giappone nel 2013.

“Ho imparato molto sul prezioso tè giapponese, e ho compreso la vicinanza tra gli aromi del whisky e dell’infuso,” afferma D’Orazio. “Se si beve un tè verde del supermercato, probabile non lo si trovi molto interessante o complesso, ma se si prende un tè verde di alta qualità, con foglie invecchiate di una certa annata o stagione, e lo si lascia correttamente in infusione, si ottiene un mondo di aromi, finezze, ricchezza, erbe, spezie e fiori.”

Per creare il Mackmyra Grönt Te, D’Orazio ha preso del distillato puro e lo ha lasciato a macerare con una selezione di tè verdi: Kaoribo Hojicha, Yame Sencha, Yame Gyokuro e Yame Matcha. Al termine del processo, il risultato è stato diluito con sherry oloroso, usato poi per far invecchiare delle botti. Queste botti sono state in seguito usate per finire la maturazione di un whisky per 19 mesi. “Se non si è usi a bere tè verde, l’influenza del tè si percepisce soprattutto nel finale,” spiega D’Orazio. “Se invece si è bevitori abituali, si possono riconoscere direi fino a tre dei quattro tè verdi che abbiamo utilizzato.”

L’edizione stagionale di whisky di Mackmyra continua a evolvere, anche se D’Orazio ha già suggerito un probabile seguito del Mackmyra Intelligens, ma ci sono molte cose su cui sta lavorando al momento, che non sono però ancora pronte per essere condivise col mondo.
Non vediamo l’ora di scoprire cosa ci aspetta in futuro.


Il link all’articolo originale: Distiller.com

I diritti del pezzo originale di cui abbiamo realizzato la traduzione e le immagini sono proprietà dei rispettivi intestatari.

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