fbpx
Ardbeg Isola di Islay Scozia Whisky dai 100 ai 200 euro

Ardbeg Anthology 13yo: The Harpy’s Tale

Recensione della prima uscita di una nuova collezione

Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 46%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon ed ex sauternes
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Moet Hennessy
Prezzo: € 139,50 su Whisky Club Italia
Sito web ufficiale: www.ardbeg.com
Valutazione: 84/100

Per una volta Ardbeg non lancia l’ennesima edizione limitata limitatissima-che-proprio-non-ne-vedrete-più ma una nuova serie, Anthology, il cui filo conduttore saranno le botti di maturazione, tra sperimentali e mai utilizzate prima per il distillato.
Questa prima uscita, dedicata alla mitologica arpia che (dicono) gironzolasse per Islay, vede unite alle classiche botti ex bourbon quelle ex vino sauternes, un inedito per la distilleria nonostante la sorellastra Glenmorangie ne faccia già abbondante uso. In realtà, non è chiaro se si tratti di maturazioni separate o di solo affinamento in quelle ex vino.
Dettaglio non indifferente la dichiarazione d’età, non proprio comune negli imbottigliamenti più recenti.

Note di degustazione

L’esordio al naso spinge sulle note di salamoia e iodio, con una torba più minerale che carnosa a fare da cornice. Frutta che alterna sfumature gialle e rosse, tra albicocche, mirtilli, pesche, e more, con una partecipazione agrumata declinata tra pompelmo rosa e arancia candita, su uno sfondo di radice di liquirizia, biscotti allo zenzero e una punta di timo essiccato. In lunghezza, appare anche un filo di menta. Qualcosa di inusuale c’è, bisogna dargliene atto, ed è pure piacevole.
Al palato spicca un lato decisamente dolce, in cui la frutta si fa più marmellatosa con insenature mentolate, che unite a evocazioni di cioccolato portano alla mente gli After Eight. È una dolcezza dalle tonalità soprattutto rosse, con una morbida setosità solo lievemente increspata da note aspre e acidule, in cui occhieggia la parte agrumata dopo un trattamento in pasticceria (lemon curd). La torba si ripropone nella sua veste costiera e minerale, con il fumo posto in retroguardia ed evidente specie in lunghezza. Spinta speziata, di zenzero e noce moscata, che riprende le erbe aromatiche sia pur con levità.
Finale in cui si ritrovano le note mentolate e balsamiche, quelle costiere e iodate, le spezie, i frutti rossi e il fumo a fare bisboccia per una buona lunghezza.

Sempre sul limite della stucchevolezza, da cui si salva grazie alle incursioni minerali e speziate, ma per qualcuno potrebbe risultare comunque eccessivamente dolce. E lo è, probabilmente, tanto da risultare stancante dopo qualche tempo, senza mai raggiungere un equilibrio convincente. Ma se si parla di esperimento, la strada è interessante per quanto ancora incompiuta.

Recensioni di whisky da Ardbeg

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: