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Isle of Harris Distillery Isola di Harris Scozia Whisky dai 50 ai 100 euro

The Hearach (Batch 6)

Recensione del primo whisky della distilleria dell'Isola di Harris

Provenienza: Isola di Harris (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 46%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon ed ex sherry
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Isle of Harris Distillers ltd
Prezzo: € 76,50 sul Whisky Club Italia Shop
Sito web ufficiale: harrisdistillery.com
Valutazione: 83/100

C’è un libro bellissimo di Dave Broom, “A sense of place”, in cui il whisky viene visto come parte integrante del territorio in cui viene prodotto nel senso più stretto del termine, abbracciando la comunità che ci vive e creando legami indissolubili con la società che spesso vi nasce attorno.
La Isle of Harris Distillery rappresenta proprio questo, una distilleria nata su un’isola che stava vivendo un’inesorabile emorragia di abitanti, con le nuove generazioni che abbandonavano una realtà dura e complessa in cerca di un futuro che la loro terra di origini non poteva dargli.
Ed è da qui che nasce l’idea di Burr Bakewell di rendere l’isola di nuovo appetibile per i propri giovani, fondando nel 2015 questa “distilleria sociale” con l’intenzione di ricreare un tessuto economico e relazionale che ridia slancio e sostanza alla comunità, come la trama del pregiato tweed per cui Harris è tanto famosa.
Distillazione dapprima di gin e poi di whisky, con il primo imbottigliamento uscito dopo cinque anni a settembre del 2023, con il lancio ufficiale in Italia il 2 ottobre successivo.

Bassa torbatura (12-15 ppm) con materia prima delle Highlands, maturazione mista in botti ex bourbon first fill (64% provenienti da Buffalo Trace e 21% da Heaven Hill), ex sherry oloroso (11%) ed ex sherry fino butt (4%), con le varie anime unite in uno sherry butt per diverse settimane prima dell’imbottigliamento, realizzato in batch da circa 13.000 bottiglie ciascuno.
Menzione d’onore per la curatissima confezione, progettata dall’agenzia Stranger & Stranger, con tantissime informazioni, cosa su cui la distilleria di certo non lesina: qui trovate tutte quelle a riguardo di questo batch.

Note di degustazione

Al naso sono dolcezza e torba minerale a guidare le sensazioni, tanta frutta (pesca, pera, ananas, mango) anche secca (noci, mandorle) con miele, toffee, pasta di zucchero e una lieve nota balsamica. La parte di pasticceria tende a smorzarsi nel tempo per dare più spazio alla torba, il cui fumo delicato acquista spessore assieme alla parte minerale.
Al palato, tra le spezie (pepe, zenzero, cannella) si fanno largo evocazioni più appuntite e salate, con incursioni di frutti rossi (ribes, uva spina) e note vegetali più spinte, mentre il fumo resta come filo conduttore assieme all’accesa mineralità, qui ancor più caratterizzante. Mandorla, mela cotta, pera, zuppa inglese e tabacco si intrecciano alle ondate di salsedine che si soffermano anche sulle labbra.
Finale non molto lungo e secco di fumo, sale, note vegetali e minerali.

Whisky dall’alta bevibilità, complici sapidità e una gradazione azzeccata che spingono a una bevuta agile e disimpegnata, dove la gioventù certo non offre grandi complessità ma sa comunque regalare buoni equilibri e un carattere ancora in nuce ma che promette di esplodere tra qualche tempo. 

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