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Scozia Speyside The GlenAllachie Whisky dai 100 ai 200 euro

The GlenAllachie Billy Walker 50th Anniversary Future Edition

Recensione del primo whisky torbato della distilleria

Provenienza: Speyside (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 60,2%
Botte di invecchiamento: Ex bourbon, ex rye e vergini
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: The GlenAllachie Distillers Co. Limited
Prezzo: € 120,00 su Whisky Italy
Sito web ufficiale: theglenallachie.com
Valutazione: 84/100

Quello di Billy Walker è uno di quei nomi che ha fatto davvero la storia del whisky scozzese, mettendo a servizio di tante distillerie la propria esperienza nel settore, riuscendo nell’intento di riportare in auge etichette che rischiavano di cadere nell’oblio.
Deanston, Tobermory, BenRiach, GlenDronach, Glenglassaugh e oggi The GlenAllachie, che da quando si trova sotto la sua attenta supervisione (2017) ha velocemente costruito una solida reputazione tra gli appassionati, ma svariate sono le distillerie che hanno giovato anche solo della sua consulenza nei propri primi passi, lasciando la propria impronta in una buona fetta di whisky che ci troviamo oggi nel bicchiere.
Cinquanta anni di carriera che la sua ultima creatura ha celebrato con la Billy Walker Series, tre imbottigliamenti limitati da 10.000 bottiglie l’uno che dal 2022 vogliono rappresentare i passaggi della sua carriera: il passato (Past Edition, un sedici anni in ex sherry, botti da lui molto amate), il presente (Present Edition, un altro sedici anni affinato in botti mizunara, a rappresentare la sua costante ricerca di nuove strade) e questo futuro, il più giovane della serie, che introduce il primo torbato della distilleria.

Frutto della prima distillazione supervisionata da Walker per The GlenAllachie, usando torba dello Speyside (80ppm) e con una lunghissima fermentazione di 160 ore (invece delle consuete 120), è passato a maturare in un mix particolare di botti per quattro anni, segnando il primo passo nello spostamento della produzione verso i torbati, con sei settimane all’anno dedicate a questo profilo.

Note di degustazione

Dato che è l’elemento di novità di questo imbottigliamento, parliamo subito della torba al naso, che non è ovviamente quella isolana e si esprime nella sua veste terrosa e boschiva, con ginepro e corteccia tostati con legna bruciata, senza però soverchiare gli altri aromi che si integrano con abbondante arancia, nocciola, coriandolo, noce moscata, miele di castagno e mela caramellata. Le tonalità tendono a farsi agrodolci, come certi piatti di carne dei ristoranti cinesi, con riduzione di aceto balsamico, caffè, caramello bruciato e una sottile vena minerale. Gradazione importante ma non pervenuta.
Al palato rivela la sua anima zuccherina, con una torba dolce e tostata come una crema catalana assieme a pera e mela cotta, vaniglia, frutta secca e marmellata di arancia amara. Spezie ben presenti, declinate in pepe nero, zenzero, noce moscata e cannella che punteggiano con decisione i sapori dove gli agrumi crescono di intensità nel tempo assieme alle evocazioni di legna bruciata, con una vena minerale e salata che si intrufola con decisione e permane in lunghezza.
Finale abbastanza lungo e cenerino, dove permangono le inflessioni zuccherine e fruttate con le spezie in secondo piano e la parte salina sempre ben evidente.

Fa sempre piacere trovare una torba che si esprima in modo diverso e originale, e se questo whisky paga la gioventù al palato, al naso rivela già una bella complessità e ricchezza che fanno ben sperare per il futuro.

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