fbpx
Ardbeg Isola di Islay Scozia Whisky dai 50 ai 100 euro

Ardbeg Corryvreckan

Recensione dell'Ardbeg Corryvreckan, il torbato vorticoso di Islay.

Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 57,1%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon ed ex borgogna
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Moet Hennessy
Prezzo: € 96,00 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.ardbeg.com
Valutazione: 94/100

Torniamo alla distilleria Ardbeg, sulla costa meridionale dell’isola per eccellenza dei torbati.
Come tutte le distillerie, ha visto aperture e chiusure della produzione nel corso degli anni, con diversi passaggi di proprietà dalla sua fondazione nel 1798 (con la commercializzazione partita ufficialmente solo nel 1815).
L’ultima resurrezione è avvenuta grazie all’acquisto nel 1997 da parte di Glenmorangie, che con un notevole investimento economico ha risollevato e rimodernato l’azienda.

Particolarità di questa distilleria è di avere un solo whisky dall’età dichiarata nel proprio portafoglio di base (il 10), accompagnato da una pletora di NAS dai nomi molto evocativi, alcuni ispirati dal paesaggio circostante, altri… decisamente no!
In questo caso, Corryvreckan prende il nome dal golfo omonimo che contiene il gorgo (sempre omonimo) che ne caratterizza le acque, posto tra le isole di Jura e Islay, peraltro uno dei più grandi d’Europa. Ovviamente ci sono diverse leggende (una è riportata sulla scatola della bottiglia) legate a questa meraviglia naturale, tra cui quella della regina d’Inverno (Cailleach) che proprio nel gorgo viene a lavarci il proprio plaid ogni anno, per tre giorni, finché non torna bianco splendente.
Cosa mai avranno voluto dirci scegliendo proprio questo nome per la bottiglia?

Note di degustazione

Un bel oro carico nel bicchiere, niente coloranti e filtratura a freddo, quindi tutto nature.
La torba è, ovviamente, il primo aroma a colpire il naso, con la consueta, soave brutalità di Ardbeg, sebbene più verso il bruciato che l’asfalto. Forti anche le componenti marine (sale, iodio) assieme a cuoio, legno e un pizzico di pepe. Olfatto aggressivo, spinto anche dalla notevole gradazione alcolica, corposo e compatto. Con tanta pazienza, si percepisce anche una nota di amarena, ma non glielo dite che se no intaccate la sua aria da macho.
Aria che però si tradisce nel palato, dove okay, ci sono la torba bella tostata, la carnosità del bacon, la spruzzata vorticosa (d’oh) di mare e la forte pepatura, ma il lato dolce si fa avanti e dice Oh!: cannella, zucchero di canna, arancia, liquirizia. I sapori si rincorrono, si accartocciano e sbattono sulle pareti della bocca: mai nome fu più azzeccato! Ogni imbocco è leggermente diverso dal precedente (consigliabile bere un po’ d’acqua ogni tanto per resettare il gusto), l’alcol sostiene ogni spinta senza mai sbroccare, in un equilibrio incredibile visto il tono di ogni elemento. Non è una rissa scomposta, ma proprio un vortice di sapori che trascina e inghiotte.
Il finale è lungo, lunghissimo, di pepe, braci accese, cannella, sale… e vorresti solo ricominciare.

Sontuoso, possente, complesso, trascinante… se non si fosse capito, mi piace abbastanza tanto. Non un whisky per cuori deboli, che va ben al di là della semplice etichetta “torbato”, andando a cercare molto di più.

Recensioni di whisky da Ardbeg nel blog

Un’altra prospettiva:
Whisky facile

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: