fbpx
Bowmore Isola di Islay Scozia Whisky da 0 a 50 euro

Bowmore Small Batch

Recensione del Bowmore Small Batch, uno dei NAS di Islay.
Bowmore Small Batch

Provenienza: Isola di Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 40%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon
Filtrato a freddo:
Colorazione aggiuntiva:
Proprietà: Suntory
Prezzo medio: € 27,00
Sito web ufficiale: www.bowmore.com
Valutazione: 70/100

Con il ritrovato successo internazionale del whisky dopo alcuni anni di appannamento commerciale, sono fioccate le edizioni senza un’età dichiarata, prodotte da tutte le distillerie (anche fuori dalla Scozia). Un po’ per giocare e sperimentare con gli invecchiamenti senza fissarsi su un numero preciso, un po’ per non mettere sotto stress gli impianti produttivi, e un po’ (diciamolo) per monetizzare più rapidamente il proprio lavoro.
Spesso questi NAS hanno nomi fantasiosi, che vogliono richiamare l’idea di una bottiglia particolare, speciale, che il mastro distillatore ha pensato proprio proprio per noi.

Un po’ marketing, un po’ gioiosa voglia di sperimentare, con il tempo si è assistito forse a un abuso dei NAS (e della moltiplicazione delle botti di invecchiamento), che fin dal nome vogliono solo attrarre i potenziali acquirenti, evocando imbottigliamenti specialissimi e per pochi eletti.
Proprio come questo Small Batch, che dal nome vorrebbe far intendere una produzione minimal, ristretta (Small Batch sta per piccolo lotto), che ha fatto uso di poche e selezionate botti… salvo poi trovartelo quasi in ogni supermercato a un prezzo stracciato.

Note di degustazione

Ma senza farsi influenzare da un nome di per sé poco significativo, prendiamo questa bottiglia dall’etichetta bianco/verde (scelta bizzarra) e versiamo un po’ del contenuto nel bicchiere.
Di un bell’oro carico (fasullissimo, ça va sans dire), al naso appare alquanto pallidino ed effimero: tratti erbacei uniti ad aromi fruttati, su uno strato di dolcezza piuttosto marcato. L’influenza del bourbon è netta (le botti sono un mix di ex bourbon usate una sola volta e altre usate più volte), ma manca la marinità tipica di Bowmore. Anche la torba fa fatica a emergere, molto flebile. Non pessimo, ma alquanto impersonale.
In bocca, le note erbacee si fanno più salate (e meno male, mi stavo preoccupando!), compare una punta amarognola accanto a vaniglia e un pizzico di frutta secca. Qui la torba si sente sempre in sottofondo, più presente che al naso, ma nel complesso gli aromi sono tutti un po’ fiacchi, appena accennati, non c’è quel sapore deciso e rotondo che ti acchiappa. Facile da bere, questo sì, pure troppo però.
Il finale lascia un po’ di alcol (che a 40 gradi è quasi una bestemmia), torba (più che a naso e palato, pensa te) e una sensazione dolce/salata, il tutto per un tempo alquanto breve.

Data la sua facile reperibilità e il costo molto contenuto, dovrebbe essere una bottiglia introduttiva alla distilleria (e ad Islay), ma si corre il rischio di farsi un’idea sbagliata: meglio consigliare altri prodotti Bowmore (come il 12 anni) dal prezzo comunque abbordabile.
Non è pessimo, intendiamoci, semplicemente fiappo.

Recensioni di whisky da Bowmore

Un’altra prospettiva:
Wine Dharma

Rispondi

Scopri di più da L'arte di gustare whisky... con leggerezza

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading

Scopri di più da L'arte di gustare whisky... con leggerezza

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading