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Ardbeg Isola di Islay Scozia Whisky dai 200 euro in su

Ardbeg Traigh Bhan 19yo Batch 5

Recensione dell'edizione 2023 del diciannovenne di Ardbeg.

Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 46,2%
Botti di invecchiamento: Rovere americano ed ex sherry oloroso
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Moet Hennessy
Prezzo: € 252,00 su Whisky Club Italia
Sito web ufficiale: www.ardbeg.com
Valutazione: 88/100

Accanto ai mirabolanti NAS partoriti dalla fantasia di Bill Lumsden, dal 2019 Ardbeg porta avanti una serie con età dichiarata dal peso non proprio trascurabile.
Difficile restare indifferenti davanti a un invecchiamento di quasi un ventennio, la cui qualità nelle ultime quattro uscite è stata (quasi) sempre elevata, proponendo ogni anno la medesima ricetta modificando solo piccoli dettagli produttivi: quest’anno, l’imbottigliamento è stato eseguito in “atmosfera umida”.
L’anno prossimo utilizzeranno botti invecchiate in dunnage in cui veniva diffusa la musica di Mozart (non è vero, ma potrebbe essere).

Note di degustazione

Al naso arriva una torba terrigna, umida, vegetale che solo in lunghezza esprime il suo lato costiero dalle venature sapide in crescendo, con una vivace tostatura sospesa tra il caffè e la legna bruciata. Frutta tropicale (mango, cocco, ananas) e arancia candite si uniscono a una lieve speziatura di pepe e noce moscata, intrise via via di una nota balsamica e a tratti mentolata in cui scivola l’aspetto vegetale, mantenendo il fumo con elegante decisione. Raffinato.
In bocca apre con una ricca partitura di china e rabarbaro su un corpo mediamente cremoso, dove torna con forza la dimensione fresca e vegetale smorzata dal fumo qui più pieno e spesso, dall’evidente componente salina. Frutta grigliata, cioccolato, liquirizia ed erbe aromatiche (timo, maggiorana) si affastellano sullo sfondo, una cornice dell’animo preminentemente arboreo.
Finale lungo di braci spese, tocchi speziati, frutta tropicale e note vegetali dalle aspirazioni balsamiche.

La sensazione lungo la bevuta è di qualcosa di incompiuto, come se gli mancasse quel quid per raggiungere l’eccellenza. La parte vegetale e balsamica è quella più evidente e interessante, ma come le altre è come se non esprimesse appieno il suo potenziale, restando sempre un passo indietro.
Gran bevuta, ottima esecuzione, che manca forse un po’ di anima.

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