
Provenienza: Isole Orcadi (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 40%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon
Filtrato a freddo: Sì
Colorazione aggiuntiva: Sì
Proprietà: Pernod Ricard
Prezzo: € 200,00 su Spirit Academy
Sito web ufficiale: www.scapawhisky.com
Valutazione: 80/100
Ecco “l’altra” distilleria delle isole Orcadi, quella che non si vede molto in giro ma che dal 1885 produce il proprio whisky fieramente non torbato, facendo anzi di tutto perché di torba ce ne sia il meno possibile, non solo procurandosi il malto extra isola ma anche usando un sistema di tubazioni per prelevare l’acqua in modo che il contatto con la torba sia ridotto al minimo.
Posta sull’omonima baia, fu fondata dai blender Macfarlane & Townsend e rischiò l’estinzione per colpa di un incendio nel 1919, evitata grazie a diversi marinai che lo spensero… a secchiate d’acqua di mare!
Un paio di restyling successivi fino al 1994, quando Scapa venne chiusa tornando operativa solo a tratti dal 1997 grazie al personale di Highland Park, arrivando al 2004 con la decisione della proprietà di allora (Allied Distillers) di ristrutturarla e rimetterla a regime nel 2005, anno che coincise anche col passaggio agli attuali proprietari.
Due alambicchi, di cui uno tra i pochi in stile Lomond in tutta la Scozia, per una produzione piuttosto limitata (che finisce in buona parte nei blended) e che oggi vede essenzialmente due soli imbottigliamenti, entrambi senza dichiarazione d’età, ovvero Skiren e Glansa, quest’ultimo nato del 2016 e uscito fin qui in 7 batch di cui l’ultimo a inizio 2022.
Questo 16 anni fu lanciato alla fine del 2009 ed ebbe vita breve, venendo abbandonato appena sette anni dopo.
Note di degustazione
Naso abbastanza pungente nonostante la bassa gradazione, che esprime note fresche di ananas, mela verde, banana ed erica, con pennellate di miele, vaniglia e cannella, incorniciate da una stuzzicante brezza costiera che porta con sé una vaga impressione di fumo, come un lontano falò di erba. E infatti la parte vegetale è altrettanto presente, con tabacco e tè verde, intrisa di acqua di cedro. Si fa più dolce e morbido nel tempo. Gradevole quand’anche non molto stratificato.
Al palato ribadisce l’animo vivace e peperino, sebbene si tratti solo di una spinta iniziale che presto si scioglie nella consistenza piuttosto leggerina della bevuta, in cui la parte salina è quella dominante accompagnando frutta secca (tostata), ancora frutta tropicale dai cenni agrumati e marcate note vegetali. Sempre un filo di fumo in sottofondo.
Finale breve e poco incisivo, in cui restano frutta secca, note vegetali e fumo.
I tentativi di cancellare la torba sono chiaramente falliti, ma il risultato è comunque una nota piacevole ed elegante, forse l’unica degna di nota di un whisky per il resto gradevole ma davvero troppo fugace, che lascia ben poco dietro di sé e a cui sicuramente una gradazione più decisa donerebbe ben altro spessore.
Un’altra prospettiva:
Il Bevitore Raffinato