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Irlanda Teeling Whisky dai 50 ai 100 euro

Teeling Brabazon Bottling Series Nº4

Recensione dell'ultimo imbottigliamento della serie

Provenienza: Dublino (Irlanda)
Tipologia: Single Malt Irish Whiskey
Gradazione: 49,5%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon ed ex carcavelos
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Teeling Whiskey Company
Prezzo: € 99,00 su Aquavitae
Sito web ufficiale: teelingwhiskey.com
Valutazione: 85/100

Quarto e ultimo imbottigliamento di questa serie intitolata alla famiglia che contribuì alla rinascita del quartiere in cui ha sede Teeling, nel quale la distilleria ha esplorato l’influenza dei vini fortificati sulla maturazione dei whiskey provenienti dalla vasta scorta di barili prelevati da Cooley.
10.000 bottiglie riempite nel 2020, provenienti da botti del 2007 dove all’iniziale maturazione in ex bourbon è stato aggiunto l’affinamento di un paio d’anni in botti che hanno contenuto un poco conosciuto vino fortificato bianco portoghese, il carcavelos, decisamente minoritario nello scenario produttivo del paese.
Una curiosità proviene dall’etichetta, in cui il carcavelos viene erroneamente indicato come porto, cosa che ha dato vita a vivaci proteste da parte del consorzio di tutela che, giustamente, assegna il titolo di porto solo ai vini prodotti in un’area specifica di cui quella del carcavelos non fa parte.

Note di degustazione

L’approccio iniziale al naso per certi aspetti mi fa pensare alla maturazione in rum, con le note di zucchero muscovado, pera e crema al limone che emergono per prime dal bicchiere, assieme a una vena sulfurea piuttosto marcata. Passa tra le narici anche della frutta essiccata (arancia, melone, albicocca) con tocchi di acidità comparabili al succo di pompelmo. Sprazzi di cannella e coriandolo. Intenso e pungente.
Al palato si presenta subito caldo e avvolgente, con una speziatura di pepe e cannella ben equilibrata, ponendo maggiore accento sulla frutta con pera, pompelmo, kiwi e ribes, aggiungendo una cascata di pasta di zucchero muscovado. Scorza d’arancia candita, mandorle, un tocco di anice e una lieve componente erbacea di fondo completano il quadro, riproponendo la vena sulfurea che fa da filo conduttore alla bevuta.
Finale abbastanza lungo con tendenze amarotiche in cui tornano frutta, mandorle, lievi pennellate di spezie e note vegetali.

Due anni in botte sono difficili da definire come semplice affinamento, tant’è che l’influenza del vino portoghese appare massiccia al punto di oscurare quasi del tutto quella del bourbon. Il risultato finale non è proprio equilibratissimo ma presenta diversi spunti di interesse e non è certamente noioso né facilone, ben incastonato nella filosofia della distilleria.

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