
Provenienza: Highlands (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 43%
Botti di invecchiamento: Ex sherry oloroso
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Ian Macleod Distillers
Prezzo indicativo: € 90,00
Sito web ufficiale: www.glengoyne.com
Valutazione: 82/100
Introduciamo un’altra distilleria nel blog con una geograficamente peculiare, situata esattamente al confine tra Lowland e Highland, con la distillazione che avviene nelle seconde e la maturazione portata avanti nelle prime: il meglio dei due mondi, si potrebbe dire.
Fondata nel 1833 a Dumgoyne con il nome di Burnfoot da George Connell, arrivando a quello moderno a cavallo con il secolo successivo dopo aver avuto per un breve periodo il nome di Glen Guin a causa di un errore di scrittura sul registro.
Nel periodo di proprietà del gruppo Edrington riceve il Royal Warrant in quanto fornitori della casa reale d’Inghilterra, sigillo che verrà ereditato dall’attuale proprietà nel 2003, con quattro alambicchi in tutto per la produzione (lenta) di un distillato da sempre non torbato.
Quattro imbottigliamenti a età dichiarata (10, 12, 15 e 18 anni) e tre NAS nel portafoglio base, cui si aggiungono diverse edizioni pregiate per una distilleria che non ha mai fermato la propria produzione e che affonda fermamente la proprie radici nella tradizione produttiva delle Highlands.
E andiamo a scoprirla partendo da questa espressione, introdotta nel 2012 con un prezzo decisamente abbordabile visto l’invecchiamento.
Note di degustazione
Al naso si presenta fruttato come le attese, con tutto il parterre dello sherry che si svolge sulle note di frutti rossi, fichi secchi, banana matura, albicocca essiccata e mandarini, assieme a frutta secca (mandorle, macadamia), spezie (noce moscata) e una componente vegetale e fresca, di foglie di tè e tabacco, che smorza leggermente l’effluvio di scura dolcezza. Sullo sfondo emerge anche una parte ruvida, di cuoio e legno, che si bilancia con venature di zucchero di canna. Intenso.
Le premesse dell’olfatto appaiono in parte disattese al palato, dove la parte vegetale alza i toni con velleità persino balsamiche su di un tappeto oleoso di frutta meno accesa e tendente all’agrumato assieme a qualche accento salino. Anche il resto delle sensazioni, tra quelle speziate e ruvide, appaiono decisamente sottotono, con una impennata di frutta secca e pepe nero in lunghezza su un’idea di chicchi di caffè e cioccolato.
Finale mediamente lungo dove imperano le tonalità vegetali e balsamiche con una certa secchezza, accompagnate da una vena salina su lievi tratti fruttati e legnosi.
Non si può dire nulla di male di questo whisky, ma mi lascia un po’ perplesso per la mancanza di incisività al palato, che mostra un certo squilibrio perdendo molto degli accenti avvertiti invece all’olfatto. Un’assenza di nerbo e pienezza che lo rende una bevuta gradevole ma nulla di più.