
Provenienza: Clare (Irlanda)
Tipologia: Irish Blended Malt Whiskey
Gradazione: 46%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon ed ex moscatel
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Chapel Gate Irish Whiskey Company
Prezzo indicativo: € 110,00
Sito web ufficiale: www.jjcorry.com
Valutazione: 86/100
J.J. Corry ha riportato in auge un antico e consolidato mestiere nella storia del whiskey irlandese, il bonder, ovvero colui che acquista whiskey e new make da diverse distillerie per poi invecchiarlo in botti di proprietà nei propri magazzini.
Ed è così che nel 2017 viene costruito un magazzino sulle terre della famiglia McGuane, nella contea di Clare, in cui fare invecchiare i whiskey acquistati da terzi. L’idea è tutta di Louise McGuane, che decise di usare parte della fattoria del padre P.J., attiva ancora oggi per la coltivazione e l’allevamento.
Louise proviene da una lunga esperienza nel settore, avendo lavorato per Diageo, Pernod Ricard e Moet Hennessy, e ha scelto il nome in etichetta ispirandosi a quello di un altro bonder che a fine ’800 aveva la propria attività a tre miglia dai terreni di famiglia.
Un portafoglio di whiskey piuttosto esteso, diviso in cinque linee diverse: The Gael, The Hanson, The Battalion, The Banner County Blend e questo The Flintlock.
Composto solo da single malt, quindi botti provenienti da un’unica distilleria non dichiarata, questo blended viene realizzato in versione limitata a sole 1.200 bottiglie, con l’età dichiarata sull’etichetta.
Il primo batch, che ha vinto il premio come miglior Irish Malt oltre i 13 anni, era composto da whiskey invecchiati almeno 16 anni, il secondo almeno 14 e questo terzo almeno 15 anni (arrivando fino a 19).
Uscito a fine 2021, questo imbottigliamento, presentato in bottiglie da 50cl., proviene da botti ex bourbon, unite in una botte da 500 litri ex moscatel per un affinamento di un paio di mesi.
Note di degustazione
Aromi dominati da frutta (albicocca, pesca, ananas, lychee) e note agrumate (mandarino, pompelmo), percorsi da una nota minerale che si unisce a impressioni floreali (fiori d’arancio, gelsomino) donando una bella leggerezza primaverile all’olfatto. Il fondo di vaniglia e lamponi completa un quadro molto invitante e fresco.
Al palato una lieve spinta di pepe nero e cannella esalta gli agrumi, ben innestati su un profilo ancora fortemente fruttato che riprende le tonalità olfattive, esaltando in particolare pesca e lychee. Sempre all’insegna della freschezza, con un corpo medio e morbido che scorre piacevolmente in bocca, la vena minerale è sopita ma comunque presente, così come le note floreali che abbracciano i sapori. Fanno capolino anche miele e vaniglia.
Finale abbastanza lungo e lievemente speziato, minerale, di fiori, frutta gialla, vaniglia.
Bevuta piacevolissima ed elegante, di certo non adatta a chi non ama i profili marcatamente fruttati, che qui trovano equilibrio grazie alla nota minerale che ne smorza la dolcezza, con la botte di moscatel che entra in punta di piedi dando giusto una nota di profondità in più.