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Imbottigliatori indipendenti Isola di Islay Laphroaig Morisco Spirits Scozia Whisky dai 100 ai 200 euro

Morisco Spirits Williamson 12yo

Recensione del single cask torbato nella serie Stillness

Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 54,2%
Botte di invecchiamento: Ex bourbon, ex sherry refill
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Morisco Spirits
Prezzo: € 155,00 su Morisco Spirits
Sito web ufficiale: moriscospirits.com
Valutazione: 91/100

Seconda uscita della serie Stillness, e in etichetta ci finisce un panorama che alcuni potranno riconoscere, identificativo della misteriorissima distilleria che si nasconde dietro questo nome carico di storia.
Consueto teaspooning così da evitare la dichiarazione esplicita del contenuto, che Andrea Morisco ha scelto di chiamare comunque Single Malt e non usare la foglia di fico del blended, che dopo una maturazione iniziale in ex bourbon è finito per un periodo non precisato (ma sicuramente non lungo) in una butt ex sherry di secondo riempimento.
150 bottiglie prodotte non a grado pieno per un prodotto che sicuramente non lascerà indifferenti gli amanti della torba.

Note di degustazione

Il naso è un dolce natalizio inzuppato nell’acqua di mare: cedro candito, uvetta, cannella, chiodi di garofano, impasto lievitato e iodio a profusione. I fumi di legno e ginepro tostati avvolgono il dolce, con folate di incenso che trasportano venature di radice di liquirizia, un tocco di mela cotta e marmellata di arancia (a tratti con un’impressione di sacher torte). Intenso, pungente e costiero come dovrebbe essere.
Al palato è più mite, ma non troppo, lasciando emergere con maggior decisione la parte più dolce in un corpo molto spesso e oleoso. Un po’ di frutta (mela cotta, ribes, amarene sciroppate, agrumi canditi) sbattuta sugli scogli con delle aringhe affumicate a pezzettoni, pepe nero, cannella, chiodi di garofano, liquirizia e una sapidità spinta. E fumo, intenso, masticabile, sporc(hin)o e medicinale. Non cede un passo, grazie anche alla gradazione azzeccata che fa da spalla con discrezione, tanto che l’aggiunta di acqua risulta superflua e forse persino deleteria.
Finale lungo di sale e iodio, di spezie e fumo, di frutta candita e rossa, di torba sbruffona.

La bellezza dei single cask di Laphroaig sta tutta qui, nel ritrovare l’anima della distilleria che si è diluita (se non persa) negli imbottigliamenti base (e pure in qualche edizione speciale). La spesa è importante, così come lo è questa bottiglia: se amate la distilleria, non fatevela scappare.

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