fbpx
Blended scozzesi Johnnie Walker Scozia Whisky da 0 a 50 euro

Johnnie Walker Sweet Peat

Recensione di una versione limitata a base Caol Ila e Glendullan

Provenienza: Scozia
Tipologia: Blended Scotch Whisky
Gradazione: 40,8%
Botti di invecchiamento: N/D
Filtrato a freddo:
Colorazione aggiuntiva:
Proprietà: Diageo
Prezzo: € 25,90 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.johnniewalker.com
Valutazione: 69/100

Parte di una serie “sperimentale” del noto blended, in cui il marchio ha provato diverse variazioni inedite della propria ricetta giocando su maturazioni e malti utilizzati, questa edizione del 2018 ha alla propria base whisky provenienti da Caol Ila e Glendullan, più la consueta e non specificata pletora di altri single malt e single grain, con l’intento di creare un Black Label più morbido e dolce, come da etichetta. Una nota merita quel 0,8 di gradazione in più che fa quasi tenerezza, come già nel Song of Fire.
Descritto come small batch, dopo cinque anni è ancora ampiamente reperibile.

Note di degustazione

Al naso siamo un po’ più dalle parti del Red, con una secchiata di solvente che dopo qualche tempo (fortunatamente) si assottiglia per dare spazio a legno levigato, noce moscata, pera, mela, nocciole e castagne bollite. Si fa via via più morbido e caldo, con l’emergere di caramella al caffè, cioccolato al latte, barretta di cereali ai frutti rossi. Non fosse per l’acetone che resta come filo conduttore non sarebbe male, anzi.
Al palato mantiene maggiormente fede al proprio nome, con un imbocco molto dolce in cui tornano la caramella al caffè e il cioccolato, con un cenno di fumo alquanto sfuggente. Grandi protagoniste sono le note vegetali (e floreali, con un tocco di violetta), che si attaccano sul fondo senza mollare, facendosi scorrere addosso le note di frutta senza tante remore, lasciando dietro di sé una scia di acetone. Il fumo si incarna nelle sfumature tostate e nel retrogusto in lunghezza.
Finale breve e vegetale, con note di caffè, mela, cereali.

Esperimento, per me, non riuscito, la volontà di fornire un torbato per palati dolci ha finito per produrre un ibrido privo di forma e sostanza, dove anche la dolcezza finisce per immolarsi sulle note vegetali perdendo personalità. Peccato, perché all’olfatto non era male.

Recensioni di whisky da Johnnie Walker

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: