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Blended scozzesi Monkey Shoulder Scozia Whisky da 0 a 50 euro

Monkey Shoulder

Recensione del blended dello Speyside

Provenienza: Speyside (Scozia)
Tipologia: Blended Malt Scotch Whisky
Gradazione: 40%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon
Filtrato a freddo: 
Colorazione aggiuntiva: 
Proprietà: William Grant & Sons
Prezzo: € 31,50 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.monkeyshoulder.com
Valutazione: 80/100

Ogni tanto è piacevole (oltre che educativo) prendersi una pausa da imbottigliamenti più o meno importanti per assaggiare prodotti “di massa”, tornando alle radici di questo blog il cui intento è sempre stato quello di offrire una sorta di libreria dedicata a tutti i whisky, dai più blasonati a quelli più comuni.
Approccio un blended malt (realizzato quindi a partire di soli single malt) nato nel 2003 per conto di William Grant & Sons, creato da Brian Kinsman inizialmente con whisky provenienti da Balvenie, Glenfiddich e Kininvie, mentre oggi viene dichiarato come un vatting generico di scotch dello Speyside, in botti ex bourbon di primo riempimento.
Il nome si ispira all’ingobbimento cui erano sottoposti gli operai che si dedicavano al maltaggio, che dovevano stare costantemente piegati con la schiena per girare l’orzo sul pavimento.
Non inganni la dicitura in etichetta “batch 27”, che non indica la numerazione crescente dei lotti ma si riferisce all’uso di ventisette botti per creare il blended nella sua ricetta iniziale.
La vocazione è quella della mixology, non è quindi un prodotto pensato per la bevuta liscia, ma è pur sempre interessante sapere cosa vada a finire dentro un cocktail.
Ne esiste anche una versione torbata, che prima o poi passerà per queste pagine.

Note di degustazione

Al naso la natura di speysider è ben evidente, con fiori e frutta che emergono dal bicchiere in una macedonia di pesca, albicocca, mela, pera, erica, giacinto e una goccia di pompelmo. Frutta secca (mandorle, noci), miele e noce moscata fanno da sfondo, il tutto percorso da un’accesa nota di malto, tendente verso il pane lievitato. Una vena minerale emerge in lunghezza. Semplice ma non privo di carattere.
Al palato si ritrovano le stesse evocazioni, sebbene con minor vigore, con frutta secca e spezie (cui si aggiungono pepe nero e zenzero) che tendono a prendere il sopravvento lasciando la frutta in secondo piano, espressa maggiormente nelle note agrumate. Cresce anche la vena minerale/vegetale, con malto, vaniglia e miele relegati sul fondo. La consistenza è leggera come ci si aspetta, ma non evanescente.
Finale secco abbastanza breve, con le note minerali e vegetali a guidare le evocazioni di frutta secca, spezie e un lieve accento salato.

Per lo scopo con cui viene realizzato, tutto sommato si lascia bere, ed è sicuramente più gradevole di altri blended economici sul mercato, il che potrebbe giustificarne il prezzo non proprio da discount. Vale sicuramente l’assaggio, forse non l’acquisto di una bottiglia.

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