
Provenienza: Inghilterra
Tipologia: Blended Malt Whisky
Gradazione: 46,3%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon con affinamento in ex Bimber
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: The Bimber Distillery Company Limited
Prezzo: € 65,25 su Toto13
Sito web ufficiale: www.bimberdistillery.co.uk
Valutazione: 78/100
A differenza di altri imbottigliamenti, che sono sempre circondati da grande hype tra gli appassionati fino a vertici di fanatismo puro, sul finire del 2021 Bimber è uscito con questo blended quasi alla chetichella, senza clamore, senza grandi annunci o promozioni, tanto che risulta sconosciuto ai più.
Blended di whisky scozzesi provenienti dalle Highlands e dallo Speyside, con un invecchiamento minimo di dodici anni, affinati per circa un anno in botti ex bourbon in cui era già stato invecchiato il whisky della distilleria.
Definito in etichetta come Pure Malt (giusto per non dar noia ai fratelli scozzesi e alle loro rigide regole sul whisky), si presenta con una bottiglia dal vetro battuto che richiama la superficie degli alambicchi in rame.
Ringrazio Jacopo e Samuel di Beija-Flor per il gentile campione.
Note di degustazione
Al naso è molto floreale e fruttato, una fresca composta di mela, pesca, pera, ananas e tiglio cui si aggiungono note di propoli, vaniglia e mandorla con una piacevole venatura quasi balsamica. Gomma da masticare e un accenno di cannella in sottofondo. Vivace e fresco.
In bocca presenta un corpo leggero ma non troppo, con una marcata speziatura di pepe e zenzero che accompagna ancora la frutta, tra cui dell’arancia bionda, e le tonalità dolci di miele e vaniglia, sempre con un substrato cerealoso e balsamico a fare da filo conduttore. La speziatura si rivela piuttosto esuberante nel tempo, con la tendenza a soverchiare i sapori lasciando una nota amara e astringente.
Finale non molto lungo, amarotico ed erbaceo, leggermente salino, con vaniglia, mela verde, legno, mandorla.
Gli aromi freschi e frizzanti del naso non trovano supporto al palato, che ho trovato squilibrato e poco incisivo tanto da far pensare più a botti vergini che a ex bourbon di primo e secondo riempimento. L’esperimento è interessante ma, secondo me, richiede ancora parecchi aggiustamenti.