fbpx
Bruichladdich Isola di Islay Scozia Whisky dai 200 euro in su

Bruichladdich Black Art 1990 04.1

Recensione della quarta edizione del whisky misterioso di Bruichladdich.

Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 49,2%
Botti di invecchiamento: N/D
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Rèmy Cointreau
Prezzo indicativo: € 280,00
Sito web ufficiale: www.bruichladdich.com
Valutazione: 87/100

Ai ragazzi di Bruichladdich, si sa, piace molto sperimentare con le botti di maturazione e l’orzo, realizzando diversi imbottigliamenti che hanno, tra le varie caratteristiche, la totale trasparenza sulla composizione delle botti utilizzate sin nel minimo dettaglio.
Ma ogni tanto è anche bello giocare con gli appassionati, lasciando che sia solo il gusto, e non le informazioni, a guidare l’approccio al whisky, ed ecco quindi la serie Black Art (Arte Oscura).
Nata dalla mente (e dalla passione) dell’allora Master Distiller Jim McEwan, Black Art rappresenta un’anomalia nella produzione, quello che si potrebbe senz’altro definire un divertissement che, a partire dal 2009, esce con cadenza semi annuale e invecchiamento crescente.
Il primo Black Art proveniva da un distillato del 1989 (invecchiato quindi 19 anni), mentre l’ultima edizione uscita al momento in cui scrivo (08.1 del 2020) proviene da una distillazione del 1994 (epoca in cui la distilleria venne chiusa dai proprietari di allora) con 26 anni di invecchiamento.

Qui mi trovo con l’ultimo imbottigliamento creato da McEwan, essendogli subentrato Adam Hannett a partire dal 05.1 del 2015. Nessuna indicazione sulle botti di invecchiamento usate (quercia americana ed europea), riempite nel 1990 e messe in bottiglia a novembre del 2013 dopo ventitré anni.
Qui trovate un bellissimo video evocativo.

Note di degustazione

Rame nel bicchiere.
Caldo e speziato al naso, con morbidi frutti rossi (lamponi, fragoline di bosco) uniti a melone, mela rossa, sciroppo d’acero, toffee e biscotti al burro, spolverati da cannella e noce moscata. In lunghezza, appare una note cerosa accompagnata da un accenno di cuoio. Mellifluo.
Palato cremoso e suadente, un leggero pizzicore di pepe ricorda che, nonostante la bassa gradazione, ci si trova di fronte a un cask strength, con le spezie che si accendono su mela cotta, pasta frolla, frutti rossi, liquirizia, zucchero caramellato. Intenso e corposo, insinua impressioni di mandorle tostate, panpepato, ancora cuoio e cioccolato fondente con una punta di sale.
Finale lungo e speziato, abbastanza secco e salato, con frutti rossi, mela, liquirizia, mandorle.

Mi aspettavo forse qualcosa di più, ma il fatto che sia “solamente” un whisky solido e ricco è un tributo all’altissima qualità cui ci ha abituato Bruichladdich. E il design della bottiglia da solo varrebbe l’acquisto, se solo avesse un prezzo un po’ meno elitario.

Altre recensioni di whisky da Bruichladdich

Rispondi

Scopri di più da L'arte di gustare whisky... con leggerezza

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading

Scopri di più da L'arte di gustare whisky... con leggerezza

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading