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Penelope USA Whisky dai 50 ai 100 euro

Penelope Bourbon Four Grain

Recensione del primo bourbon uscito sotto questa etichetta

Provenienza: Kentucky (USA)
Tipologia: Kentucky Straight Bourbon
Gradazione: 40%
Botti di invecchiamento: Vergini americane tostate
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: MGP Ingredients
Prezzo indicativo: € 79,30 su Whisky Antique
Sito web ufficiale: penelopebourbon.com
Valutazione: 77/100

La storia vuole che Michael Paladini e sua moglie Kerry volessero celebrare la nascita della loro prima figlia, Penelope, con qualcosa di davvero speciale, e grazie agli sforzi in comune con l’amico Daniel Polise fondano nel 2018 l’azienda che porta lo stesso nome della bimba, uscendo con il loro primo bourbon.
Il distillato proviene da terzi, più precisamente MGP Ingredients, un vero colosso nella produzione di whiskey americano che ne realizza praticamente tutti i profili esistenti, fornendo una moltitudine di marchi internazionali (tra cui High West, Angel’s Envy e Templeton Rye) con Diageo tra i suoi maggiori clienti. La Midwest Grain Products proprio quest’anno ha acquisito il marchio Penelope, che è diventato quindi un’altra delle etichette gestite in modo diretto.
Quattro gli imbottigliamenti base di cui questo Straight Bourbon è stato il primo a venire distribuito, realizzato in piccoli lotti e frutto di tre diversi mash che concorrono a creare la composizione finale che gli dà il nome: 75% mais, 15% frumento, 7% segale e 3% orzo maltato.
Una curiosità: per gli affinamenti delle loro edizioni limitate, utilizzano le botti provenienti dallo Speyside Cooperage in Scozia.

Note degustative

Tanta giovinezza al naso di questo bourbon, note di acetone e cereali salgono subito dal bicchiere e impiegano diverso tempo a sopirsi, lasciando lo spazio a spezie (noce moscata, cannella), caramello, sciroppo d’acero, miele di castagno, erba appena tagliata. Lieve impressione mentolata in lunghezza. Piuttosto leggerino.
Esuberanza alcolica al palato, nonostante la gradazione minima, con sprazzi di tabasco e zenzero su un corpo di poca sostanza in cui torna a dominare il mais immerso in noce moscata e cannella, un po’ come del popcorn speziato con una buona dose di burro. C’è poco altro da scavare nel bicchiere che non si sia già trovato all’olfatto: miele, caramello, melassa, note vegetali più accentuate e un afflato di menta. Acetone più evidente in lunghezza.
Finale piuttosto breve di spezie, note vegetali, mais, caramello.

Tanta, troppa leggerezza in questo bourbon, con poca anima e personalità, che si lascia bere e scorre via senza lasciare grandi ricordi. In patria ha il beneficio di essere abbastanza economico, qui da noi non molto: se si vogliono provare dei bourbon, ci sono opzioni ben più abbordabili e interessanti.

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