
Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 50%
Botti di invecchiamento: Ex vino ed ex sherry
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Rèmy Cointreau
Prezzo indicativo: € 350,00
Sito web ufficiale: www.bruichladdich.com
Valutazione: 90/100
Dall’anno scorso, il Fèis Ìle per Bruichladdich si chiama Rock’Ndaal, l’open day della distilleria sul Loch Indall che diventa una grande festa rock (oltre che di whisky), e vede la partecipazione forse più massiccia nei giorni del festival.
E ovviamente non mancano gli imbottigliamenti speciali creati per l’occasione, quest’anno distinti nettamente in due delle “anime” di Bruichladdich: invecchiamenti di sedici anni, con il Rock’Ndaal 02.01 che vede l’unpeated da orzo bio locale maturato in botti ex bourbon ed ex sauternes, e questo 02.2 che rappresenta la torba sotto l’etichetta di Port Charlotte in botti refill ex vino e butt ex sherry.
L’anno scorso la scelta era stata quella di creare due vatting tra Octomore, Port Charlotte e il classico Bruichladdich, sempre distinti tra orzo bio locale e non, l’uno tutto in ex bourbon e l’altro in ex vino ed ex sherry, entrambi alla gradazione del 50% come quest’anno e sempre in edizioni limitate a 2.500 bottiglie.
Note di degustazione
Torbatissimo al naso come da copione, con il fumo più evidente a distanza dal bicchiere, mentre andando alla fonte la coltre si dirada aprendo a una golosa sachertorte poggiata su un letto di foglie secche bagnate e resina, con marmellata d’arancia, frutta secca tostata (noci, pinoli, anacardi), frutta essiccata (ribes nero, datteri, prugne), amarene e noce moscata. Opulento e liquoroso, dalla ricchezza che evolve nel tempo, estraendo caramello bruciato, folate costiere, pelle lavorata e uno sbuffo balsamico. Seducente.
Al palato sono i frutti rossi a prendere le redini dei sapori, succosi e lievemente aciduli, con il fumo (spesso e vegetale) che incornicia tutta la bevuta. La cioccolata è l’altra protagonista, un involucro che avvolge ciliegie sotto spirito (siamo dalle parti del Mon Chéri), frutta secca, scorza d’arancia candita, caramello. E sale, tanto sale, specie in lunghezza, con una vena minerale che si accentua nel tempo, estraendo impressioni di tabacco, glassa al cioccolato, zenzero.
Finale lungo e ricco, di cenere e sale, marmellata di frutti rossi, tabacco, frutta secca, cacao, arancia.
Una bevuta piena e complessa, stratificata, con la torba perfettamente integrata anche grazie a una gradazione azzeccatissima, un insieme di equilibri e contrappunti che riesce a essere elegante e sontuoso allo stesso tempo.
Prezzo già importante all’uscita, ma comprensibile.