
Provenienza: Speyside (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 47%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon, ex sherry ed ex porto
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: William Grant & Sons
Prezzo: € 70,75 su Spirit Academy
Sito web ufficiale: www.glenfiddich.com
Valutazione: 84/100
Dopo un po’ di tempo, concludiamo l’assaggio dei quattro imbottigliamenti della Experimental Series di Glenfiddich con il secondo, uscito all’inizio del 2017, frutto della scelta di botti da parte dei venti brand ambassador della distilleria messe poi assieme dal master blender Brian Kinsman: un’idea sulla carta piuttosto ambiziosa e non proprio facile da concretizzare!
La scelta alla fine è ricaduta su diciassette barrel ex bourbon, due butt ex sherry e una pipe ex porto, come mostrato in questo schema, un esempio di trasparenza davvero encomiabile per una distilleria conservatrice come Glenfiddich:

Un vero azzardo e sicuramente una sfida divertente per Kinsman, vediamo se quanto finito nella (splendida) bottiglia sia valsa davvero tutta questa fatica!
Note di degustazione
Al naso è molto fresco e frizzantino, con note vegetali e fruttate che si inseguono tra le narici: frutta bianca e tropicale (pera, pesca, susine, albicocca, ananas), ribes, succo di limone, una spolverata di cannella e noce moscata, mandorle. In lunghezza, meringa, succo di mirtilli, legno e una spiccata vena minerale. Vivace e sbarazzino.
Al palato si fa più caldo e scuro, facendo emergere maggiormente i frutti rossi (lamponi, ribes, mirtilli, uva sultanina) e arancia rossa, con tonalità vinose più accese e vibranti. Non mancano le componenti morbide, sebbene poste in secondo piano, di miele, cioccolato al latte, biscotti al burro, e torna la vena minerale sempre piuttosto vivida. Chiudono il cerchio spezie del legno e note vegetali.
Finale di media lunghezza con i tannini a guidare tonalità fruttate, mandorle, spezie e afflati minerali e vegetali.
Curioso come alla fine a dominare siano le botti percentualmente meno presenti nel vatting, l’insieme è più interessante al naso di quanto poi si riveli alla degustazione, con un livello che resta comunque alto e piacevole, dimostrando cosa possa fare Glenfiddich quando flette i propri muscoli (senza cadere nel vuoto).