
Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 54,4%
Botti di invecchiamento: Affinamento in ex sherry oloroso
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Boss Hogg Treviso
Prezzo: € 145,00 presso il locale
Sito web ufficiale: Boss Hogg Treviso
Valutazione: 87/100
Il nome di Samuele Ambrosi non passa di certo inosservato per chi è appassionato di mixology e bartending, essendo diventato negli anni una figura fondamentale nel settore, per i riconoscimenti ricevuti a livello mondiale e per le tante, diverse iniziative che ha portato e continua a portare avanti per chi ama il buon bere.
La sua ultima creatura è Boss Hogg, un locale in pieno centro a Treviso le cui piccole dimensioni nascondono un’immensa bottigliera composta da 300 etichette di whisky provenienti da tutto il mondo, un ambiente intimo ed elegante dall’atmosfera accogliente che, manco a dirlo, spinge alla bevuta (e alla chiacchiera).
Tutto questo sembra una spudorata marchetta, ma avendo potuto provare di persona la professionalità tanto di Samuele quanto del suo braccio destro Federico Zivillica in occasione della tappa del Kilchoman European Tour, posso solo dire una cosa: sono fortunato a non averlo sotto casa altrimenti ci pianterei le tende!
Ma parliamo di whisky, ovvero di questo imbottigliamento realizzato proprio per l’inaugurazione del locale da Wilson & Morgan, scelto da Samuele Ambrosi tra le diverse botti proposte e di cui, pur da non grande amante dei torbati, si è subito innamorato.
Quattordici anni di invecchiamento di cui gli ultimi due passati in un paio di botti ex sherry oloroso di primo riempimento, grado pieno e, ovviamente, nessuna alterazione.
Maturazioni così lunghe non sono proprio comuni negli imbottigliamenti privati, quindi le aspettative sono… altine.
Note di degustazione
Con la gradazione totalmente assente al naso, la frutta scura emerge con forza dal bicchiere: amarene, datteri, more, fichi secchi (con le mandorle) e ribes inondano di calore le narici, con la ruvidezza del cuoio sul fondo. In seconda battuta, seguono mela cotta, arancia rossa, aceto balsamico, erbe aromatiche (timo, maggiorana) e ovviamente il fumo, che fa da trait d’union agli aromi, con velleità boschive. Ricco e opulento.
La frutta domina anche in bocca, incorniciata da un intreccio di pepe nero e noce moscata, riprendendo il filo dei frutti rossi maturi che aprono la strada ad altre pennellate scure di liquirizia pura, anice, china, caffè torrefatto e caramello bruciato. La torba si esprime nella tostatura del malto e del legno, un fumo denso ma non invadente che avvolge il palato, rivelando freschi tocchi balsamici in lunghezza.
Finale lungo e balsamico, dai tratti mentolati, di cenere, frutti rossi, venature vegetali e spezie.
La parte balsamica ammetto mi abbia un po’ sorpreso, è arrivata inattesa ma si è rivelata una piacevole variazione per un whisky dominato dalle note scure, pur essendo molto chiaro nel colore. Capisco come abbia colpito il suo selezionatore, perché in effetti tira fuori un torbato poco comune e molto, troppo piacevole.