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USA Whisky dai 100 ai 200 euro WhistlePig

WhistlePig 15yo

Recensione di un rye affinato in botti di legno del Vermont

Provenienza: Vermont (USA)
Tipologia: Straight Rye Whiskey
Gradazione: 46%
Botti di invecchiamento: Vergini
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: WhistlePig Whiskey Co.
Prezzo: € 176,00 su Whisky Italy
Sito web ufficiale: www.whistlepigwhiskey.com
Valutazione: 85/100

Leggenda vuole che durante un’escursione in Colorado nel 2003, l’imprenditore Raj Bhakta si sia trovato a incrociare un escursionista che l’abbia avvisato di stare attento ai whistlepig (letteralmente, maiali fischianti), riferendosi alle marmotte che popolano la zona.
Questo buffo nomignolo è rimasto nella mente di Bhakta, che finì per usarlo nel 2007 quando acquistò una fattoria e il terreno circostante a Shoreham, in Vermont, con l’idea di costruirvi una distilleria di solo rye, iniziando però a imbottigliare dei blended realizzati con whiskey di origine canadese fin dal 2010.
Grazie all’impegno e all’esperienza del mastro distillatore Dave Pickerell, mancato nel 2018, vennero costruiti gli alambicchi e distribuiti i primi blend sotto il marchio WhistlePig, esordendo nel 2015 con il dieci anni cui presto si aggiunsero invecchiamenti maggiori, sempre di solo rye,
Nel 2017 fa il suo debutto il FarmStock Rye, definito come un whiskey dal triplo terroir essendo realizzato (anche) con i propri cereali, legni e acqua, mentre nel 2018 viene distribuito il primo rye proveniente interamente dalla distilleria, PiggyBack (il tema del maiale come vedete è ricorrente).
Da allora la produzione si è ampliata con diverse linee, inclusi un bourbon, un whiskey irlandese e un distillato non alcolico, seguendo lo spirito fieramente indipendente della distilleria che dichiara di essere “orgogliosa di non avere alcuna tradizione famigliare alle proprie spalle”. Bhakta ha lasciato l’azienda nel 2017 (dopo qualche turbolenza legale), al momento la gestione è in mano a un team (sempre fieramente) giovane, con Meghan Ireland come chief blender.

Whiskey di 15 anni interamente di segale (di origine canadese), con un invecchiamento iniziale nelle classiche botti vergini di rovere americano cui è seguito un affinamento in botti realizzate su progetto di Pickerell, usando legno del Vermont i cui anelli più stretti conferirebbero maggior influenza sul distillato.

Note di degustazione

Naso corposo e pungente, con una ricca dose di liquirizia dolce, pan di zenzero e frutta tropicale (banana, papaya) che emerge dal bicchiere, intrisa di legno appena tagliato e caramello. Un olfatto più setoso e morbido delle attese, con caramello, gelato alla vaniglia e noce macadamia che si fanno strada tra gli aromi assieme a tocchi di cioccolato e una goccia di caffè, con le spezie (noce moscata, anice, un po’ di pepe nero) ben presenti ma non invasive. L’insieme risulta armonico ed equilibrato, senza mai eccedere nei toni, con una bella evoluzione.
In bocca l’iniziale verve speziata apre presto la strada a una presenza marcata di caffè e cioccolato, subito raggiunta da note vegetali di tabacco, finocchio e aneto che marciano affiancati dalle connotazioni più morbide di caramello, frutta tropicale e zucchero di canna. Tocchi agrumati emergono in lunghezza, con uno sbuffo di liquirizia e mandorle a chiudere il cerchio. Meno complesso che al naso, ma abbastanza variegato da non stancare.
Finale abbastanza lungo dove le note vegetali guidano una certa astringenza dalle punte speziate, con liquirizia, cioccolato e mandorle a seguire.

Difficilmente i rye si presentano come timidi e introversi, e questo non è certo da meno, ma mostra una certa eleganza e compattezza difficile tra trovare altrove, sebbene si perda un po’ sul lungo termine. Vale sicuramente l’assaggio, nonostante un prezzo non proprio centratissimo.

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