
Provenienza: Isole Orcadi (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 44%
Botti di invecchiamento: Ex sherry seasoned e refill
Filtrato a freddo: Sì
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: The Edrington Group
Prezzo: € 130,00 su Spirit Academy
Sito web ufficiale: www.highlandparkwhisky.com
Valutazione: 88/100
Difficile non vi sia mai cascato l’occhio su questa bottiglia dal design così minimal e poco appariscente, che nell’ottica di completa ridefinizione del portafoglio di Highland Park in versione vichinga è quella sicuramente più… peculiare.
Imbottigliamento che segna il ritorno di un invecchiamento mancante da circa sei anni, decidendo di confezionarlo in questa bottiglia di ceramica (realizzata da Wade Ceramics) con l’intenzione di rifarsi ai contenitori con cui veniva conservato il whisky un paio di secoli fa, realizzati con un materiale notoriamente adatto agli alimenti.
La scelta del bianco Ideal Standard, che si scosta radicalmente dagli altri imbottigliamenti, resta decisamente bizzarra, ma alla fine conta sempre e solo il contenuto, che rispetto all’edizione precedente aumenta la gradazione e utilizza un mix di botti americane ed europee seasoned e botti di secondo riempimento, tutte ex sherry.
Note di degustazione
Al naso si presenta come un cosplay del dio Giano, con un volto fruttato e morbido (pesca, pera, ananas, marmellata di fragola, chewing gum, miele, crema al malto) e uno più aspro e ruvido (ribes, lamponi, mandarini, cuoio e una nota sulfurea), incorniciati da un cravattino di cannella e noce moscata e uno svolazzante foulard di brezza marina. In lunghezza si insinua un sottile filo di fumo immerso nel succo di mela. Ricco e vivace, molto intrigante.
Il fumo è il primo elemento a scivolare in bocca, non molto intenso ma che resta a fare da cornice alla bevuta con la sua minerale salinità, seguito da una dose leggera di pepe e zenzero sulle note che virano con più decisione sul dolce e fruttato, con crescita di agrumi (arancia, un accenno di pompelmo rosa) e miele. Una dolcezza piacevole, quasi da pan di spagna e creme che uniscono quella pasticcera al malto spalmabile e al caramello salato. Fumo in crescita nel tempo, sospeso tra la tostatura di caffè e il legno bruciato, assieme a lieve evocazioni di foglie di tè e tabacco, quasi con un’impressione balsamica.
Finale abbastanza lungo, dove il caffè diventa predominante sulle note minerali, fumose, fruttate e vegetali.
Per una volta un olfatto promettente che non si sfalda al palato, non solo mantenendo le promesse ma dando anche qualcosina in più. Equilibrato, solido, ricco, coerente nella sua evoluzione: forse l’espressione migliore che abbia provato fin qui nel core range di Highland Park. Peccato per l’aspetto della bottiglia, ma non si può avere tutto…
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