
Provenienza: Highlands (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 51,4%
Botte di invecchiamento: Ex moscatel finish
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Alistair Walker Whisky Company
Prezzo indicativo: € 99,00 su Spirit Academy
Sito web ufficiale: www.alistairwalkerwhisky.com
Valutazione: 89/100
A distanza di qualche tempo dall’ultima volta, il blog si trasforma nuovamente in una pista di decollo per gli Infrequent Flyers di Alistair Walker: i primi due “voli” sono stati un successone, vediamo se accade lo stesso anche con il terzo.
Siamo particolarmente curiosi, perchè nel bicchiere abbiamo un whisky di Blair Athol, distilleria fra le più antiche di Scozia dai cui alambicchi esce uno spirito “robusto” che, nel comune sentire, si esprime al meglio dopo lunghe maturazioni in sherry, mentre il single cask di oggi, distillato il 2 agosto del 2006 e imbottigliato nel settembre del 2021, è stato affinato in una hogshead ex moscatel.
Dalla botte n. 6133 sono state ricavate 281 bottiglie, ancora reperibili in Italia. Colore naturale e nessuna filtrazione a freddo, come sempre, per la sessantaduesima release firmata Infrequent Flyers, proposta a 51,4% ABV.
Note di degustazione
Il colore è ambra brillante.
Al naso la prima impressione è di vino passito, ma è davvero fugace, soppiantata da un tripudio di albicocca in tre diverse varianti (matura, confettura e cheesecake), con un contorno di fichi secchi e noci e una spolverata di chiodi di garofano. Un ricordo di fieno fa il paio con una traccia di lavanda, mentre una leggera speziatura di pepe bianco accompagna una nota di arancia gialla.
L’imbocco è moderatamente speziato prima che la dimensione fruttata prenda il sopravvento, con albicocca, naturalmente, pesca sciroppata, una punta di zest d’arancia rossa e banana matura.
Il finale è lungo, speziato e ancora generosamente fruttato con albicocca, pesca e una peculiare sensazione di corteccia d’albero.
L’affinamento, di lunghezza non specificata, ha quasi certamente determinato in modo decisivo il trionfo della frutta in un whisky morbido e avvolgente come il desiderio, e godurioso come il peccato. Al buio avremmo detto che si trattava di un single malt di Blair Athol? Probabilmente no, ma lasciamo decidere ai più esperti se questo sia un buon segno o meno, e ci teniamo ben stretto tutto il piacere che la bevuta ci ha regalato.