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Dràm Mòr Natale 2022

Recensione delle uscite natalizie dell'imbottigliatore scozzese.

Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Dram Mor Group
Sito web ufficiale: drammorgroup.com

Natale è passato da un po’, ma dato che i whisky non hanno scadenza si possono aprire tutto l’anno!
L’instancabile imbottigliatore di Dumbarton ha distribuito quattro nuovi imbottigliamenti per le festività, tre single malt e un single grain, e in attesa che qualcuno si decida a distribuirli in Italia, la gentilissima coppia Viktorjia e Kenny mi ha fatto avere dei campioni dei loro “figlioli”.

Dràm Mòr Girvan 1995 27yo

Provenienza: Lowland (Scozia)
Tipologia: Single Grain Scotch Whisky
Gradazione: 54,8%
Botte di invecchiamento: Ex bourbon refill
Prezzo indicativo: € 120,00
Valutazione: 84/100

Ventisette anni di invecchiamento per questo single grain prodotto dalla giovane distilleria di Girvan, che incrocio per la seconda volta su questo blog e sempre con un’età importante. Difficilmente questa tipologia di whisky è riuscita davvero a coinvolgermi, ma chissà…

Note di degustazione

Al naso l’impressione di colla e vinile è presente ma non molto pronunciata, stemperata nelle tonalità di erica, caramella mou, vaniglia, mandorle e propoli. Concedendo al whisky di respirare, le note calde si fanno via via più intense, assieme a un accenno di biscotti allo zenzero e un’idea di fondente, anche se la personalità del grain resta sempre evidente.
In bocca rinforza la propria anima più accondiscendente e calda, quantomeno di primo acchito: pepe nero e noce moscata accompagnano note di caffè, cioccolato, pere, ananas candito, nocciole e un cenno di propoli. Ma è appunto solo l’esordio, in breve tempo si insinuano le venature vegetali che prendono il sopravvento, spinte dall’anima vinilica del distillato, e spingono in secondo piano gli aspetti più gentili del whisky.
Finale abbastanza breve con richiami amarotici su cioccolato, pera, frutta secca e una lieve nota balsamica.

La personalità (diciamolo) non proprio affabile del grain si contrappone alle gentilezze della botte in un conflitto costante, che specie al palato risulta quasi avvincente nel percepire le varie sfumature e il loro accavallarsi nel tempo. Alla fine vince il distillato, ma non senza aver ceduto molto del proprio territorio.

Recensioni di whisky da Girvan

Dràm Mòr Glen Elgin 2014 8yo

Provenienza: Speyside (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 56,8%
Botte di invecchiamento: Ex bourbon first fill
Prezzo indicativo: € 80,00
Valutazione: 82/100

Chi mi legge da un po’ forse conosce il mio debole per Glen Elgin, che ho adorato in ogni imbottigliamento indipendente che abbia provato: vediamo come se la cava questa botte di primo riempimento, che ha prodotto 244 bottiglie.

Note di degustazione

Olfatto molto riconoscibile, con le sue note fresche e fruttate di mela verde, pera, limone, mandorle ed erica attraversate da una vena minerale e lievemente balsamica, che bilanciano un fondo dalle tonalità grasse di vaniglia, miele, brioche al burro, malto e una lieve impressione di cera. Accenno di pepe bianco. Piacevolmente classico.
Frizzantino al palato, con una sferzata di pepe e paprika su tonalità amarotiche in cui rabarbaro, limone e un cenno di radice di liquirizia drappeggiano le note più dolci, decisamente smorzate anche da una vena vegetale piuttosto pronunciata. Molto secco, nel tempo mostra il lato giovanile di malto e un’impressione di pane.
Finale mediamente lungo e secco, in cui le note dolci e amarotiche trovano un compromesso, lasciando il proscenio a quelle vegetali.

Difficile trovare un Glen Elgin cattivo, e questo non è da meno. Manca forse di un po’ di personalità e spinta, ma è una bevuta più che piacevole.

Recensioni di whisky da Glen Elgin

Dràm Mòr Craigellachie 2013 9yo

Provenienza: Speyside (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 52,1%
Botte di invecchiamento: Affinato in ex vino rosso
Prezzo indicativo: € 80,00
Valutazione: 84/100

Altra distilleria molto amata dal sottoscritto, alla seconda versione per l’imbottigliatore dopo quella primaverile del 2022 e di un anno più giovane. Qui ci troviamo con un affinamento di lunghezza non specificata in botti che hanno contenuto vino rosso portoghese: paura, eh?

Note di degustazione

Al naso esordisce con intense note marsalate che presto si aprono a uvetta, frutti rossi (lamponi, ribes, uva spina), mela croccante, pasta frolla, zuppa inglese. Una dolcezza vagamente asprigna e alcolica, che col tempo si ammorbidisce (vaniglia, caramello) e cresce nel lato fruttato, aggiungendo tocchi di noce moscata e malto. Piuttosto semplice e prevedibile, ma gradevole.
Al palato vira inaspettatamente sul caffè (alcolico, ovviamente), che resta in sottofondo a segnare tutta la bevuta, con frutti rossi e asprezza meno accesi che all’olfatto, a vantaggio di una vena amarotica cui si contrappongono le note dolci (mela, malto, nocciole, cenni di vaniglia). Lievi impressioni vegetali con un accenno di legno tostato in lunghezza. Eclettico.
Finale mediamente lungo con frutta secca, mela, chicchi di caffè tostati, malto e afflati vegetali.

Ammetto che annusando il bicchiere mi ero fatto delle aspettative un po’ basse, ma in bocca si rivela più ricco e coinvolgente del previsto, con una stratificazione dei sapori divertente e stimolante. Ben fatto.

Recensioni di whisky da Craigellachie

Dràm Mòr Ruadh Mahor 2012 10yo

Provenienza: Highlands (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 57,2%
Botte di invecchiamento: Affinato in ex vino rosso first fill
Prezzo indicativo: € 80,00
Valutazione: 85/100

Torna il vino rosso portoghese nell’affinamento (un barrique di primo riempimento) e torna anche un imbottigliamento simile già visto nella scorsa release, da una botte sorella (questa la 222, quella precedente era la 220) che si presentava sempre in ex vino ma bianco. 268 le bottiglie prodotte, ovviamente a grado pieno.
Sarà interessante vedere la differenza per questo torbato di una distilleria delle Highlands sotto mentite spoglie.

Note di degustazione

Esordio al naso inizialmente molto carnoso, classicamente barbecue, che presto scivola verso evocazioni più dolciarie di canditi (mela, pera, ciliegia), caramello salato e rotelle di liquirizia, venate di aceto balsamico con sprazzi di paprika e noce moscata. E non dimentichiamo il fumo, che d’altronde è difficile ignorare, molto spesso e vegetale, sospeso tra il legno e le erbe aromatiche bruciate. Invitante.
Al palato è ancora la dolcezza un po’ acidula a prendere il pieno controllo dei sapori, seguendo la stessa linea con l’aggiunta di arancia rossa, tamarindo, prugne secche e con un tocco di ruvidezza in più data da un sottofondo di cuoio e radice di liquirizia. Fumo ben integrato che, assieme al pizzicore delle spezie, rende la bevuta piuttosto vivace.
Finale abbastanza lungo e pepatino, con il fumo che sfrigola sulla lingua assieme a frutta candita, arancia, liquirizia, legna bruciata e note vegetali.

Nettamente diverso dall’imbottigliamento affinato in ex vino bianco ma con la stessa marcata personalità, forse dalla torbatura un po’ più integrata ma si parla davvero di sfumature (e gusti). Intrattenimento di livello.

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