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Craigellachie Imbottigliatori indipendenti Murray McDavid Scozia Speyside Whisky dai 50 ai 100 euro

Murray McDavid Craigellachie 2008 12yo

Recensione di un Craigellachie in sherry e porto di Murray McDavid

Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 50%
Botti di invecchiamento: Ex sherry ed ex porto first fill
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Aceo Ltd.
Prezzo: € 75,00 su Whisky Italy
Sito web ufficiale: www.murray-mcdavid.com
Valutazione: 87/100

Dopo diverso tempo, torna sul blog l’imbottigliatore indipendente scozzese Murray McDavid, distribuito in esclusiva per l’Italia da Whisky Italy. E lo fa con un single malt del tutto peculiare: un Craigellachie distillato nel 2008 e imbottigliato nel 2020 dopo 11 anni in hogshead ex sherry e 15 mesi in botti ex porto tawny di primo riempimento.
Di proprietà del gruppo Bacardi, Craigellachie è distilleria di grande personalità: le note fra il carnoso e il solforoso dei suoi whisky, così divisive fra gli appassionati, la rendono un must per i più curiosi. In questo caso, la doppia maturazione rappresenta un ulteriore motivo di interesse.
Imbottigliato al 50% ABV nel suo colore naturale e senza filtrazione a freddo, e proposto da Murray McDavid nella serie Benchmark, è ancora reperibile in Italia.
Grazie a Diego Malaspina di Whisky Italy per il sample, prelevato all’ultimo Milano Whisky Festival.

Note di degustazione

Il colore è ambra.
Al naso, il primo incontro è proprio con la nota solforosa tipica di Craigellachie, che dopo 12 anni in botti “importanti” non si è affievolita per niente, anzi, è pure ingrossata e ingrassata da una robusta aggiunta di nafta. L’influenza dei legni ex sherry ed ex porto si avverte chiaramente nei sentori di caramello salato, uvetta, cioccolato al latte, caffè (non in polvere, la tazzina fumante appena servita), fichi secchi, rotelle di liquirizia dolce e malaga, con un vivido ricordo di amarena e una fragrante incursione di biscotti all’anice. Completa il quadro un’impressione di corteccia d’albero.
Al palato emerge un versante agrumato, con mandarino e zenzero, cui fanno da contorno caramello salato, zucchero di canna, un bel morso di albicocca matura e un accenno di zolfo, segno ulteriore che l’imprinting della distilleria continua a farsi sentire.
Il finale mediamente persistente è ancora agrumato, con un tocco di caramello e, a sorpresa, un’incursione nel floreale (primule?).

Che si potesse trattare di un whisky tutt’altro che banale ce lo aspettavamo, vista la distilleria e la qualità media davvero alta delle proposte di Murray McDavid. Ma qui siamo ben oltre le attese, con un single malt che trova fin da subito un suo duraturo equilibrio e diverte il bevitore intraprendente con una sinfonia di aromi intrigante.

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