
Provenienza: Londra (Inghilterra)
Tipologia: Single Malt English Whisky
Gradazione: 58,9%
Botte di invecchiamento: Ex sherry PX finish
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Whisky Facile
Prezzo: € 139,00 su Whisky Facile
Sito web ufficiale: Whisky Facile
Valutazione: 88/100
Se il 2021 segnava il decennale del più noto blog italiano dedicato al whisky, venendo appropriatamente festeggiato con sei (più uno) imbottigliamenti usciti nel corso dello stesso anno e di quello successivo, sul finire del 2022 i blogger rubati ai banconi dei bar entrano ufficialmente nell’agone degli imbottigliatori indipendenti senza la scusa di un anniversario.
Dopo la Space Whisky Odissey, ecco la Black Cat Series: primi quattro imbottigliamenti uniti dal filo pelo conduttore di un gatto nero dai grandi poteri (e dalle grandi responsabilità). E non potevamo che cominciare dal grande amore dei Facili (e non solo), ovvero la piccola distilleria artigianale di Londra che, fin dalla sua nascita, ha polarizzato l’interesse degli appassionati grazie a un prodotto dalla qualità straordinaria, capace di rendere già sulle maturazioni brevi.
Ecco quindi un distillato del 2018 che ha passato l’ultimo dei suoi quattro anni di invecchiamento in una botte ex sherry Pedro Ximénez, scelta con entusiasmo dal variegato gruppo di compagni di bevute a maggio del 2022.
Ringrazio Jacopo, Giacomo, Corrado, Davide & Davide per il gentile campione prelevato all’ultimo Milano Whisky Festival: “colleghi” ma soprattutto amici.
Note di degustazione
L’intensità della botte di affinamento è ben evidente all’esordio olfattivo, tutta la decadente ruvidezza del PX riempie le narici con amarene, prugne secche, uvetta, bacche di goji essiccate, noce moscata, pinoli, cioccolato e cuoio. Ma come insegnavano due grandi poetesse del secolo scorso, similarmente alle gambe delle donne oltre lo sherry c’è di più, e si tratta di note piene, a tratti cerose, di miele, pesca e albicocca matura, propoli e un afflato vegetale che si rivela in lunghezza. Un equilibrio notevole, tanto per la giovinezza quanto per la botte, con aromi che non si pestano i piedi l’un l’altro ma si integrano in un insieme tutt’altro che ruffiano.
La gradazione non passa inosservata al primo sorso, ma pur se intensa si stempera quasi subito in una vivace spruzzata di pepe nero e zenzero che spalanca la porte a evocazioni coerenti con il naso, in cui le note di sherry alzano il volume senza diventare soverchianti: noce moscata, frutti rossi (ribes in particolare), amarene, cioccolato, una tazzina di caffè e radice di liquirizia. Frutta secca e cuoio completano il quadro, con gli aspetti vegetali e fruttati che emergono in seconda battuta, riprendendo visibilità in lunghezza dove torna il magico equilibrio dell’olfatto.
Finale lungo e secco (molto), di frutti rossi, note vegetali, caffè, cuoio, spezie.
Un whisky complesso e stratificato, che richiede tempo per svolgere la matassa di una personalità sfaccettata e non priva di sorprese, per certi aspetti un whisky cerebrale dove il bevitore distratto potrebbe perdersi nel dedalo delle evocazioni.
Lamberto, ti sei fatto un’idea di quali potrebbero essere le peculiarità che consentono al malto di Bimber di esprimersi con questa complessità nonostante la così breve permanenza in botte?
È un mix di fermentazione, distillazione, materia prima, alambicchi… Lo spiegano meglio di me i ragazzi di Whisky Facile https://www.whiskyfacile.com/2019/06/20/una-verticale-di-bimber-single-malt/
Grazie per il link 😉