
Provenienza: Irlanda
Tipologia: Single Malt Irish Whiskey
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Dream Whisky
Sito web ufficiale: dreamwhisky.com
Ricordo quando ho avuto il primo incontro con la creatura di Marco Maltagliati e Federico Mazzieri, al Milano Whisky Festival del 2019 in cui presentavano i loro primi imbottigliamenti, Dream N°1 e N°2: fu un incontro molto breve, con Marco che illustrava in poche parole intrise di passione le idee alla base di quelle due bottiglie, e un assaggio al volo da cui io e il mio sodale Vincenzo restammo colpiti.
Il mio blog era nato appena qualche mese prima, ed è buffo pensare a quanta strada entrambi si sia fatta da allora, in direzioni ovviamente diverse: la Dream House è diventata una solida realtà nello scenario milanese, la collezione di imbottigliamenti a marchio Dream è cresciuta arricchendosi di nuovi progetti e idee, mentre io ho cominciato a curare degustazioni sia online che dal vivo e a partecipare al MWF non più da spettatore ma da parte attiva dietro ai banchetti.
Lo so, a chi mi legge forse tutto questo non interessa granché, ma c’è un filo sottile che mi unisce a questi due scapestrati che hanno saputo dare vita a una solida realtà, ed è un legame affettivo che, spero mi perdonerete, non può che trasparire quando parlo di loro.
E veniamo all’ultimo trio di imbottigliamenti, nato a metà novembre di quest’anno, esordendo nella collezione Atelier che, come il nome suggerisce, trae ispirazione dal mondo della moda, racchiusa nelle illustrazioni dai cartamodelli anni ’80 realizzati dalla madre di Federico e nell’idea di creazione sartoriale riprodotta nella lavorazione delle bottiglie e del loro contenuto.
Tre single cask irlandesi, tre nomi di donna, tre imbottigliamenti in cui diversi dettagli restano avvolti nel mistero, a partire dalla durata dell’invecchiamento, cosa praticamente unica quando si parla di botti singole.
Perché uno stilista non rivela mai tutti i suoi segreti…
Giorgia

Gradazione: 51,3%
Botte di invecchiamento: Hogshead ex sherry PX affinato in barrel ex rum giamaicano
Prezzo: € 100,00 su Dream Whisky
Valutazione: 86/100
Note di degustazione
L’impatto iniziale con le narici segna il trionfo della botte ex rum: zucchero muscovado, intensa frutta tropicale (ananas, banana, mango), arancia e cedro canditi e una lieve nota di acetone. Ma è solo l’esordio, perché presto gli aromi si intridono di nuove evocazioni, con fave di cacao, ciliegia in spirito, cuoio e una nota polverosa, di vecchi libri dimenticati da tempo su uno scaffale. Nel tempo, crescono gli agrumi con l’aggiunta di mandarino e una vaga impressione di Cointreau. Due mondi che si intrecciano e si rincorrono in una carambola di fragranze.
Al palato si fa più compatto, come se le influenze avessero trovato la quadra in un liquido vivacemente speziato (pepe nero, anice), che accanto alla frutta tropicale (meno marcante che al naso) pone evocazioni di caffè, cioccolato, marzapane e ritrova le pennellate di agrumi, concretizzate in mandarino e arancia. Amarene, uvetta e una vena di tannini segnano una presenza non trascurabile, con zucchero di canna e acetone che fanno capolino, ribaltando le gerarchie dell’olfatto.
Finale abbastanza lungo e secco, con una frizzante nota di agrumi su cacao, anice, ananas e marzapane.
La strana coppia delle botti incredibilmente funziona, quando sembra pendere più da un lato ecco che tornano le evocazioni dell’altro, in un gioco speculare tra naso e bocca molto affascinante che mantiene alta l’attenzione e porta freschezza e giocosità alla bevuta.
Dafne

Gradazione: 55,2%
Botte di invecchiamento: Barrel ex bourbon first fill
Prezzo: € 120,00 su Dream Whisky
Valutazione: 87/100
Note di degustazione
Il naso porta subito verso la torba, non proprio comune in un whiskey irlandese, ma è una componente di fumo boschivo, di resina e pino bruciati lentamente in un campeggio, tostando dei marshmallow mentre si sgranocchia della frutta secca assaporando fette di arancia essiccate: non proprio quanto porteresti in una gita fuori porta, ma con gli aromi non si discute! Radice di liquirizia, un accenno di erbe aromatiche (timo, rosmarino) e qualche goccia di miele completano il quadro, sospeso tra una dolcezza delicata e il fumo non invasivo. Seduttivo.
Più agrumato al palato (chinotto), con la torba che gioca ancora sulle tonalità boschive dalla tostatura accentuata che, accompagnate da del pepe sbarazzino, portano verso note di tamarindo, frutta secca (macadamia, pistacchio), liquirizia, crema catalana e una lieve ma netta nota balsamica che si fa presente in lunghezza, assieme a un’impressione di formaggio verde.
Finale lungo e agrumato, in cui torna il formaggio verde con braci spente, frutta secca e note vegetali.
La bevuta stava seguendo binari piacevoli ma tutto sommato “ordinari” (per quanto possa esserci di ordinario nel whiskey), fintanto che non è apparsa quella nota bizzarra di formaggio verde che ha richiesto una seconda prova a distanza di qualche tempo per assicurarmi non fosse un abbaglio. Una nota sorprendente che dona un punticino in più a un whiskey che merita attenzione.
Donatella

Gradazione: 55,3%
Botte di invecchiamento: Barrel ex bourbon first fill e finish in ex rum demerara 20yo
Prezzo: € 200,00 su Dream Whisky
Valutazione: 88/100
Note di degustazione
Suadente esplosione di dulce de leche e marron glacé al naso, un trionfo di dolcezza morbida e calda che ti farebbe tuffare le dita nel vasetto, aprendosi lentamente verso panorami di caffè espresso, mela cotta e cenni floreali. Nel tempo, si fa più elegante scivolando verso note cerose e, se possibile, ancora più confortanti di cioccolata calda con marshmallow. Golosità di classe.
In bocca si sposta su tonalità più ruvide con caffè e cioccolato a farla da padrone, unendo cenni di frutta tropicale (ananas, mango), mela e pera a una vena amarotica di mandorle e anice, mentre la componente dolce che dominava l’olfatto si defila nella parte alta del palato, riemergendo verso il naso in una reminiscenza alquanto peculiare. Zucchero di canna e note vegetali fanno capolino in lunghezza, in un complesso gioco di contrasti tra naso e bocca.
Finale lungo di note vegetali, zucchero di canna, caffè, mandorle e cacao.
Se l’esordio olfattivo fa presagire una bomba calorica, il palato spariglia le carte trascinando la bevuta in un’esperienza più profonda e frastagliata di quanto ci si aspettasse, un whiskey pop ricco di contraddizioni che diverte e coinvolge, riportando alla mente un’altra Donatella che negli anni ’80 non amava si usasse il suo nome di battesimo.