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Glenrothes Imbottigliatori indipendenti Scozia Speyside Valinch & Mallet Whisky dai 50 ai 100 euro

Valinch & Mallet Glenrothes 2008 9yo

Recensione di un Glenrothes ex bourbon di Valinch & Mallet

Provenienza: Speyside (Scozia)
Tipologia: Single Cask Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 53%
Botte di invecchiamento: Ex bourbon
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Valinch & Mallet Ltd.
Prezzo indicativo:
Sito web ufficiale: www.valinchandmallet.com
Valutazione: 83/100

Glenrothes, una distilleria ondivaga nel gradimento dei suoi whisky (per lo meno su questo blog), incontra Valinch & Mallet, cioè il duo Ermoli & Romano, stabilmente nell’élite, a livello di preferenza personale, degli imbottigliatori indipendenti. Cosa ne uscirà?
Qui ci troviamo con un single cask (una hogshead ex bourbon, la n. 18-0901, per gli appassionati dei numeri) distillato nel 2009 e imbottigliato nel 2018 a 53% ABV, appartenente alla Brotherhood Collection, una serie che affianca – a scopo “didattico”, immaginiamo – whisky provenienti dalla medesima distilleria, con invecchiamenti di durata differente in botti diverse, proposti alla stessa gradazione. Il “fratello” del single malt di oggi è un Glenrothes distillato nel 2006, invecchiato in una singola botte ex sherry e imbottigliato 11 anni dopo, nel 2018, sempre a 53% ABV appunto. Entrambi risultano a oggi impossibili da reperire, almeno in Italia, da cui l’assenza di un prezzo seppur indicativo.
A maggior ragione, allora, grazie a Fabio Ermoli e a Lamberto per l’opportunità di assaggio.

Note di degustazione

Il colore è oro.
Al naso risulta piuttosto chiuso, almeno all’inizio, per poi rivelare, al netto di una leggera esuberanza alcolica, un’anima in cui all’evidente ricordo di malto si aggiunge un’impressione di mela gialla e note di pane e metallo, con una vaghezza floreale in sottofondo e un tocco di uvetta.
Al palato, l’imbocco pepato è un po’ aggressivo, ma, una volta terminato il suo sfogo, si possono riconoscere sentori di mela gialla e pane, ancora, ma anche di noce e legno chiaro lucidato.
Il finale, non particolarmente lungo, è caldo e speziato, con il malto che torna a farsi sentire.

Un whisky ostico, senza compromessi, pensato per raccontare il DNA peculiare del distillato di Glenrothes, che costringe il bevitore in vena di analisi dettagliate a un supplemento di pazienza e concentrazione. Sarebbe interessante un confronto con il fratello di cui sopra, chissà che un giorno ce ne sia la possibilità.

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