
Provenienza: Giappone
Tipologia: Single Malt Japanese Whisky
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Asahi Breweries
Prezzo indicativo: € 200,00
Sito web ufficiale: www.nikka.com
La Discovery Series di Nikka nasce nel 2021 con l’intento di mettere in risalto i diversi aspetti della lavorazione dei due whisky rappresentativi della loro produzione, Yoichi e Miyagikyo.
Se l’anno scorso l’accento era stato posto sulla variazione degli ingredienti, invertendo l’uso del malto torbato tra le due etichette, quest’anno l’attenzione si è spostata sui lieviti, una componente spesso sottovalutata ma fondamentale nella creazione del whisky.
Non solo botti diverse quindi, ma anche ceppi di lievito inusuali affiancati a quelli di consuetudine utilizzati nella fermentazione, offrendo ai blender di Nikka una paletta aromatica variopinta e diversificata da cui pescare per creare i due imbottigliamenti.
Un percorso arduo e complicato, utilizzando anche distillati sperimentali che all’origine non parevano mostrare grande potenziale ma che sono sbocciati dopo l’invecchiamento, illustrato con precisione da Emiko Kaji, International Business Development Manager della distilleria, durante una masterclass organizzata dal distributore Velier a cui ho avuto il piacere di partecipare (sia pure in differita).
Due campioni dei nuovi imbottigliamenti affiancati da altri tre sample provenienti da alcuni dei batch utilizzati per crearli, un percorso tra evocazioni e sapori che lascia intravedere l’incredibile lavoro che c’è dietro ogni dram che versiamo nel bicchiere.
La serie si concluderà nel 2024, quando Nikka festeggerà il suo novantesimo anniversario.
Yoichi Discovery Series 2022: Aromatic Yeast

Gradazione: 48%
Botti di invecchiamento: Ex sherry first fill, refill, re-charred e remade
Valutazione: 87/100
Cominciamo dal torbato della coppia, frutto dell’unione di distillati a fuoco diretto provenienti da una lunga fermentazione di quattro giorni, pescando tra botti ex sherry a vari invecchiamenti (tra i sei e gli otto anni) in proporzioni diverse, in particolare con un minore impatto di quelle remade e first fill.
Note di degustazione
Un filo sottilissimo di fumo vegetale attraversa gli aromi al naso, virati nettamente sul floreale e fruttato, con una paletta allo stesso tempo decisa e delicata. Pesca, albicocca, ananas e prugna acerba si intrecciano con erica e un accenno di lavanda, con un sottofondo di propoli e miele a dare spessore e profondità. Tracce di umami in lunghezza. Elegante e ricco.
Al palato esordisce con una vena speziata di pepe e zenzero alquanto pronunciata, così come la torba trova maggior volume specie nei primi sorsi, ma è sempre la parte fruttata a dominare i sapori, riprendendo le declinazioni dell’olfatto con una crescita della componente vegetale e umami. Cioccolato e note vinose punteggiano la bevuta, dando corpo e sostanza a un insieme complesso e stratificato.
Finale lungo e secco, con punte amarotiche su note vegetali e fruttate con una vena di fumo appena accennata.
Un whisky decisamente non facile, che richiede tempo e attenzione e non è sicuramente adatto a un consumo distratto. In questo senso forse più tecnico che emotivo, ma dal risultato finale con tratti davvero sorprendenti.
Miyagikyo Discovery Series 2022: Aromatic Yeast

Gradazione: 47%
Botti di invecchiamento: Vergini, ex sherry first fill, refill, re-charred e remade
Valutazione: 88/100
Composizione simile nelle botti rispetto al Yoichi, con l’aggiunta di quelle vergini, nato da una fermentazione di tre giorni sempre con colture inusuali affiancate ai lieviti generalmente usati nella produzione di questo whisky, e distillazione a vapore indiretto. Maggiore presenza di botti refill e re-charred.
Note di degustazione
Al naso è la pesca a farla da padrone, accompagnata in tono minore da albicocca, prugna e mela cotta, con dei frutti rossi (lamponi, fragolina di bosco) che compaiono in lunghezza. Nota di caramello e vaniglia sul fondo, e una vena minerale e fresca che chiude l’onda degli aromi. Forse meno ricco del Yoichi, ma con un carattere più suadente.
Al palato la pesca si intride di caffè e cioccolato in un imbocco caldo e avvolgente, i frutti rossi crescono in volume assieme al caramello e alla vaniglia con la parte minerale che mantiene l’equilibrio tra i sapori. Accenni vegetali punteggiano la degustazione in lunghezza, scavando tra le sensazioni senza si adagino mai nella compiaciuta opulenza.
Finale lungo con punti di astringenza, tra note vegetali, caramello, caffè e frutti rossi.
Decisamente più approcciabile del Yoichi, ma non per questo meno complesso, anzi: gli equilibri appaiono più centrati senza rinunciare all’altalena delle evocazioni, che sanno giocare con le influenze sherried senza farsene divorare.