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Danimarca Thy Whisky Whisky dai 100 ai 200 euro

Thy Whisky No. 13 Stovt

Recensione di un whisky biologico danese invecchiato in birra stout

Provenienza: Danimarca
Tipologia: Danish Single Malt Whisky
Gradazione: 51%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon, sherry oloroso e PX, birra stout
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Nordisk Brænderi
Prezzo indicativo: € 140,00
Sito web ufficiale: thy-whisky.dk
Valutazione: 85/100

Torniamo in Danimarca, dove oltre al marcio di cui si lamentava un noto principe cinquecentesco, si trova anche un crescente numero di distillerie dedicate al whisky, tra cui questa fondata nel 2010.
Nata per volontà della famiglia Stjernholm, coltivatori da diverse generazioni, la distilleria produce whisky solo da grani locali biologici seguendo la filosofia del terroir che abbiamo imparato a conoscere da altri produttori scozzesi e irlandesi.
Situata nella regione settentrionale dell’isola Vendsyssel-Thy, nella proprietà di famiglia, Gyrup, Thy Whisky esegue la lavorazione interamente in loco a partire dalle proprie coltivazioni, realizzando solo edizioni limitate per mantenere uno stretto controllo sulla qualità e unicità del distillato, che di fatto è un single farm single malt/grain come i noti imbottigliamenti di Waterford.
Esordio a gennaio del 2014 con il Thy Whisky No. 1 Kræn Klit, primo della serie di single malt a edizione limitata, cui si sono presto affiancate le Distillery Edition (single cask) e i rye della serie Grain Spirits.

Qui mi trovo con il secondo imbottigliamento di Stovt (il primo è stato il No. 11 di fine 2019), a partire da orzo di qualità Odyssey distillato tra gennaio e ottobre del 2017, frutto dell’unione di diverse botti tra cui quelle di birra stout, la Limfjordsporter di Thisted Bryghus, che hanno prodotto 1.825 bottiglie a ottobre del 2020.
Grazie a Guido di Barrel Way per il gentile campione.

Note di degustazione

Il naso viene inizialmente accolto da una spessa coltre di noce moscata che apre ad aromi caldi e suadenti di amarene, datteri, frutti rossi essiccati, caramello e vaniglia. Si fa via via più dolce e scuro, le amarene dominano la scena in un ricordo di torta foresta nera, ma c’è una vena minerale e fresca di fondo che ne argina la stucchevolezza. Goloso.
In bocca i toni si fanno più equilibrati, le botti collaborano nel creare contrasti dolceamari di radice di liquirizia, amarene, cioccolato fondente, anice, frutta secca, caramello. Pieno e asciutto, con tocchi salini che stimolano la salivazione e spingono alla bevuta. Note di caffè e una lieve tostatura che emerge in lunghezza. Spezie del legno.
Finale abbastanza lungo e secco, oleoso, di cioccolato, frutti rossi, liquirizia, tocchi salini e affumicati.

Un whisky giovanissimo eppure già con le idee chiare, l’abbondanza di botti crea una sinergia vincente che stempera gli eccessi dei singoli elementi in un unicum beverino ed equilibrato con una tridimensionalità invidiabile.

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