
Provenienza: Highlands (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 47,5%
Botte di invecchiamento: Ex sherry STR
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Morrison Distillers
Prezzo indicativo: € 72.00 su Morisco Spirits
Sito web ufficiale: www.morrisondistillers.com
Valutazione: 85/100
Mentre si trovano già sul mercato le uscite per il 2022 dell’imbottigliatore indipendente Càrn Mòr, alias Morrison Distillers (i Morrison sono da tre generazioni una delle famiglie più influenti nel panorama dello Scotch, proprietari per lungo tempo di Bowmore, Auchentoshan e Glen Garioch, ceduti poi alla giapponese Suntory), torniamo indietro di un anno e assaggiamo una delle release più originali del 2021: un Teaninich invecchiato per 11 anni in botti ex sherry STR, dove STR sta per Shaved, Toasted e Recharred, cioè, alla lettera, lisciate, tostate e ricarbonizzate. Si tratta di un’operazione che mira a donare nuova vita alla botte, con la pulitura dello strato a contatto con il whisky e una successiva tostatura e ricarbonizzazione appunto del legno.
Teaninich è una delle numerose distillerie non di primo piano del gruppo Diageo. L’unico imbottigliamento ufficiale è un 10yo della storica serie Flora & Fauna non esattamente agevole da reperire, per cui, se si vuole assaggiare il loro whisky, bisogna rivolgersi agli indipendenti.
Ricordiamo che questo rilascio, come tutti quelli della serie “Strictly Limited” cui appartiene, è proposto a 47,5% ABV nel suo colore naturale e senza filtrazione a freddo.
Note di degustazione
Nel bicchiere risplende un color ambra lucente suggestivo e invitante.
Al naso, siamo accolti da un’intensa speziatura a base di pepe bianco, accompagnata da un sentore di frutti di bosco, ribes e mirtilli in particolare, ma soprattutto da un ricordo di panettone con tanta uvetta. Dopo qualche istante avvertiamo distintamente una nota di aceto di mele, mentre un effluvio balsamico riconducibile, a nostro avviso, alla resina di pino, dona all’insieme una freschezza accattivante. Sulla distanza, trionfa un’impressione piuttosto decisa di legno, come se fossimo entrati in una segheria in piena attività.
Al palato l’imbocco è movimentato dal pepe bianco, ma per il resto dell’assaggio è il legno a farla da padrone, con incursioni estemporanee di zest d’arancia, uvetta e caramello a scongiurare la banalità e a mantenere alto il livello d’attenzione.
Nel finale di media persistenza, oltre ovviamente al legno, lasciano una viva traccia di sé il pepe, ancora, e una piacevole nota di frutta secca, noci in particolare.
A un olfatto piuttosto vario segue un palato più monocorde, che rende la bevuta leggermente meno imprevedibile. Rimane un whisky di sicuro interesse e godimento, che offre l’opportunità di ragionare sull’influenza di botti così peculiari.