
Provenienza: Speyside (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 40%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon
Filtrato a freddo: Sì
Colorazione aggiuntiva: Sì
Proprietà: Diageo
Prezzo: € 32,00 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.malts.com
Valutazione: 74/100
Cardhu è un whisky piuttosto noto e apprezzato, vuoi per il prezzo molto popolare, vuoi per la sua facile bevibilità.
Uno degli elementi cardine del Johnnie Walker, presenta poche espressioni autonome e ha raggiunto una certa popolarità in Spagna, tanto da aver spinto a produrlo per qualche tempo in versione blended per dare fiato alla produzione. La risposta del mercato è stata tale, però, da far rapidamente tornare la distilleria sui propri passi, restaurando questo 12 anni nel 2005.
Chiaramente non ci si può aspettare molto da un whisky così popolare, paragonarlo a distillati più blasonati non ha alcun senso: è una bevuta facile, quotidiana, da miscelare o bere con (urgh!) ghiaccio o come decorazione.
Nello specifico, mi trovo tra le mani la versione in fiaschetta di plastica, praticamente un incitamento all’alcolismo cheap e prêt-à-porter, in cui si trovano anche altri whisky basic della Diageo, tra cui appunto Johnnie Walker.
Note di degustazione
Il naso viene accolto da solvente per unghie e mela verde, con una componente erbacea che inizialmente fatica a emergere, in lotta con l’aspetto più chimico e citrico dell’olfatto che col tempo si ritira, lasciando spazio a un animo più morbido e accondiscendente. Punteggiature floreali di erica su tonalità di miele, vaniglia, agrumi, ananas. A concedergli tempo, si rende più piacevole pur restando semplice.
Al palato rivela un sorprendente sbuffo di fumo, che svanisce rapidamente trascinato via dalla consistenza acquosa del distillato, cui la bassa gradazione spegne ogni fervore (pur mantenendo una fastidiosa puntura alcolica) lasciando blande note fruttate (dove prevalgono ananas e mela), screziate dalle componenti più acide con punte di cereali e legno. Accenni di nocciole e cannella.
Finale breve e secco, di legno, cereali, agrumi e alcol.
Spento e trascurabile ma non pessimo, racchiude molti degli aspetti degli speysider ma in una versione così sottotono da renderlo quasi irritante per quello che potrebbe essere e non è, specie quando si è provato in versioni più decise e strutturate.
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Wine Dharma