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Provenienza: Speyside (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 60.3%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon first fill
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Pernod Ricard
Prezzo indicativo: € 86,00 su Enoteca Corsetti
Sito web ufficiale: www.theglenlivet.com
Valutazione: 83/100
In Scozia, il gaelico e il whisky sono sempre andati a braccetto. Non solo le distillerie portano tutte nomi gaelici che spesso fanno riferimento al luogo in cui si trovano (Glen, per esempio, sta per “valle”), ma anche molti imbottigliamenti vengono battezzati con espressioni in lingua gaelica che qualche volta risultano un po’ difficili da pronunciare (vero, Bunnahabhain?). Non fa eccezione The Glenlivet, con questo Nàdurra che significa “naturale”.
Esistono tre versioni di Glenlivet Nàdurra: quella in oggetto, denominata First Fill Selection, maturata integralmente per un tempo non dichiarato (qualche ben informato indica 16 anni, ma non abbiamo certezze assolute a riguardo) in botti ex bourbon di primo riempimento; una seconda, la Nàdurra Oloroso, invecchiata in botti ex sherry oloroso anche qui first fill; e una terza, la Peated Whisky Cask Finish, affinata in botti ex whisky “pesantemente torbato”, come si legge in etichetta, senza note ulteriori. Tutte e tre risultano prodotte in piccoli lotti (small batches), cask strength (a grado di botte), senza colorazione artificiale, né filtrazione a freddo.
Cambiando i lotti, cambia ovviamente anche la gradazione. Quella del whisky di oggi, proveniente dal batch FF0717, è un ragguardevole 60.3% ABV.
Note di degustazione
Nel bicchiere ci guarda un bell’oro chiaro.
Al naso le botti di quercia bianca americana utilizzate per l’invecchiamento mostrano il loro influsso con un aroma di vaniglia in crescita nel tempo. Accanto alla vaniglia, note di frutta bianca (mela e pera) e una gradevole speziatura a base di zenzero. In qualche momento si avverte, ma è meno dirompente di quanto il grado non lasci presumere, la spinta dell’alcol. Un inedito e inatteso sentore di lattuga fa il paio con una debole fragranza di ananas. C’è anche una generosa spolverata di zucchero a velo.
In bocca, come sempre accade quando ci misuriamo con gradazioni importanti, procediamo a microsorsi, per evitare che le papille gustative risultino anestetizzate. In tutta onestà, però, qui il tasso alcolico è a tratti davvero schiacciante. Resistono indomite all’urto la frutta bianca, un sentore particolarmente goloso di pasta frolla e un’impressione piuttosto netta di crema pasticcera. Alla lunga, avvertiamo anche una nota di malto.
Il finale, di media persistenza, allinea sensazioni ancora di frutta bianca e di pasta frolla (più evidenti), e di vaniglia e di ananas (più deboli), con l’alcol che tarda a scemare.
Il grado di botte è insieme il pregio e il difetto del whisky. Il pregio perché dà corpo e sostanza, in particolare all’olfatto, a sentori che nel 12yo, per dire, appaiono annacquati a 40% ABV. Il difetto perché al palato, se non si sta attenti, la spinta dell’alcol rischia di asfaltare ogni altra percezione. In ogni caso qui troviamo una conferma di come The Glenlivet sia capace, quando esce dai sentieri più battuti, di single malt tutt’altro che scontati.
Recensioni di whisky da Glenlivet nel blog
Un’altra prospettiva:
Whisky Facile (batch 1109I)