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Campbeltown Longrow Scozia Whisky dai 100 ai 200 euro

Longrow 14yo Sherrywood

Recensione di un'edizione limitata di Longrow che assomiglia a un BBQ Pit Boy.

Provenienza: Campbeltown (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 57,8%
Botti di invecchiamento: Ex sherry oloroso
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: J & A Mitchell & Co Ltd.
Prezzo: € 174.00 su Tabaccheria Toto13
Sito web ufficiale: springbank.scot
Valutazione: 88/100

Come forse molti lettori sapranno, la produzione di Springbank, la più popolare distilleria di Campbeltown, è imbottigliata per l’80% come Springbank, per il 10% come Longrow (in versione torbata a 50/55 ppm, distribuita per la prima volta nel 1985) e per un altro 10% come Hazelburn (dopo essere stata distillata tre volte).
Oggi abbiamo l’occasione di assaggiare un’edizione limitata di Longrow, distillata nel settembre del 2003, maturata integralmente in botti ex sherry oloroso e imbottigliata nel luglio del 2018 a 57,8% ABV, nel suo colore naturale e senza filtrazione a freddo, in 9.000 esemplari di ormai difficile reperibilità.

Note di degustazione

Nel bicchiere possiamo ammirare uno splendido color caramello.
Al naso, il primo impatto è con un fumo di camino dalla consistenza quasi masticabile, con una nota altrettanto piena di salsa BBQ. Il cuore del whisky però è dolce, con sentori di caramello appunto, ma anche di nocciole, toffee e banana flambé, con un tocco di uvetta e, in qualche momento, persino un ricordo di rum. Su questo profilo aromatico già piuttosto ricco e stratificato, si innestano un’impressione di mobile lucidato e una fragranza di resina di pino. Con il passare dei minuti, la dolcezza aumenta di intensità senza che il fumo arretri di un passo. A tratti si avverte il peso della gradazione, ma tutto sommato l’alcol pare ben integrato.
Al palato, l’imbocco è oltremodo pepato, con un fumo che sa di carne sulla griglia abbondantemente cosparsa di salsa BBQ. Qui le note più dolci sembrano intimidite dallo spessore della torba: il caramello, il toffee e la resina di pino rimangono un po’ nelle retrovie. I microsorsi aiutano a limitare la notevole spinta dell’alcol.
Il finale è lungo, pepato e fumoso, con giusto un po’ di dolcezza in fondo alla lingua.

Da una parte la natura profondamente torbata del distillato di partenza, dall’altra l’influenza non certo banale delle botti ex sherry che l’hanno accolto. Il risultato è un whisky dinamico, muscoloso ed esuberante, che assomiglia al BBQ Pit Boy che potete vedere qui.

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