fbpx
Isola di Islay Laphroaig Scozia Whisky dai 50 ai 100 euro

Laphroaig Triple Wood

Recensione del Laphroaig invecchiato in tre botti dal portafoglio base.

Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 48%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon, ex quarter cask ed ex sherry oloroso
Filtrato a freddo:
Colorazione aggiuntiva:
Proprietà: Suntory
Prezzo: € 57,96 su Whisky Italy
Sito web ufficiale: www.laphroaig.com
Valutazione: 80/100

Edizione pensata inizialmente per i duty free aeroportuali, in breve è entrata a far parte del portafoglio base della distilleria con un certo successo.
Tre invecchiamenti diversi, prima in bourbon, poi in quarter cask e infine in sherry oloroso, una moltiplicazione di botti che ammicca al mercato e forse non ha molto a che vedere con una reale spinta creativa, ma alla fine conta il risultato finale e ciò che arriva nel bicchiere, la dietrologia lascia il tempo che trova.

Note di degustazione

Effluvi di pancetta croccante e spruzzi di mare salgono al naso, con la consueta nota medicinale di fondo seppur meno accentuata, raggiunti ben presto da ananas, pesca matura, tamarindo, mandorle tostate, caramello, liquirizia. Pop corn. Non particolarmente ricco ma gradevole.
Imbocco salato e fruttato, abbondantemente cosparso di cenere, con zenzero, frutti rossi, pesca, caramello, bibita all’arancia, liquirizia, anice e frutta secca. Punte di rabarbaro in lunghezza. Non molto incisivo, i sapori sembrano piuttosto sottotono e un po’ artificiosi, tesi a soccombere alle spigolature speziate e cenerine.
Finale abbastanza lungo, di sale e cenere, marmellata d’arancia amara, caramello, anice.

Tecnicamente parlando, un whisky meh, poco convinto, con la firma della distilleria percepibile e poco altro, una bevuta genericamente torbata come ce ne sono tante, che non lascia grandi ricordi di sé.

Recensioni di whisky da Laphroaig nel blog

5 commenti

  1. Ha un bellissimo nome, sig. Rosencrantz (se incontra Guildenstern me lo saluti…spero stia bene), però dovrebbe scindere il suo (pre)giudizio sui torbati e saper cogliere l’eccellenza in un whisky (senza la e), a prescindere

    1. Se di pregiudizi mi si può tacciare è proprio di amarli, i torbati!
      Come quelli di chiunque, i miei nono sono giudizi tranchant, anzi, non sono proprio giudizi ma opinioni: condivisibili e discutibili per loro stessa natura, se qualcuno ravvisa eccellenza in questa bottiglia, ben venga! C’è chi la trova anche in un Red Label, chi sono io per giudicare?
      Guildenstern glielo saluto appena lo vedo, l’ho lasciato con degli amici pirati a cui intendo presto ricongiungermi: so che vogliono farci una festa!

      1. Allora mi ravvedo e la seguirò con rinnovato piacere.
        Anche se ha bocciato il preferito, ma me ne farò una ragione

        (ma mi lasci dire che quando un whisky ha note di chitarra…sì, di chitarra, ha letto bene…allora gli va data almeno una seconda occasione).

      2. Appena avrò modo di leccare una chitarra, le farò sapere!
        Scherzo, ma capisco bene cosa intende: a volte i distillati evocano sensazioni più che sapori, che si legano al nostro vissuto e li fanno nostri.

  2. Salve, mi accodo al discorso di Filippo. Solitamente il Triple Wood è molto apprezzato fra gli appassionati come uno dei pochi NAS veramente validi di Laphroaig come rapporto qualità/prezzo, oltre ovviamente al Quarter Cask. Mentre è molto chiacchierato il Lore. Ad ogni modo, escludendo alcuni rari vintage da collezione di difficile reperibilità e dai prezzi esorbitanti, il Laphroaig più apprezzato in assoluto è il 10 cask strength. Mentre il più ricercato è sicuramente il 15 y.o non più in commercio.

Rispondi

Scopri di più da L'arte di gustare whisky... con leggerezza

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading

Scopri di più da L'arte di gustare whisky... con leggerezza

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading