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Cooley Irlanda Whisky da 0 a 50 euro

Connemara Original

Recensione del primo whiskey irlandese torbato da Cooley.

Provenienza: Dublino (Irlanda)
Tipologia: Single Malt Irish Whiskey
Gradazione: 40%
Botte di invecchiamento: Ex bourbon
Filtrato a freddo:
Colorazione aggiuntiva:
Proprietà: Beam Suntory
Prezzo: € 36,00 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.connemarawhiskey.com
Valutazione: 69/100

Probabilmente il più noto dei whiskey irlandesi, almeno qui da noi, è anche l’unico (ai tempi, per lo meno) a essere torbato, sulla falsa riga dei cugini scozzesi di Islay.
Cooley nasce per volontà di John Teeling (un nome che dovrebbe dirvi qualcosa), che per combattere il monopolio della Irish Distillers che ai tempi (parliamo del 1987) possedeva tutte le (poche) distillerie d’Irlanda, decide di fondarne una propria.
Inizialmente produce grain whiskey destinato ai blend e, due anni più tardi, aggiunge un impianto pot still per la distillazione di single malt.
Dato che i suoi prodotti hanno successo, amplia la produzione acquisendo la distilleria Kilbeggan, e nel 1999 lancia il Connemara, il primo whiskey irlandese torbato che prende il nome dall’omonima (e magnifica) regione d’Irlanda.
Gli affari vanno talmente bene che Cooley viene adocchiata dal colosso Beam Suntory, che nel 2012 si compra baracca e burattini per la considerevole cifra di 95 milioni di dollari, lasciando a Teeling la possibilità di utilizzare una parte consistente dei barili presenti in magazzino.
Ovviamente John non è rimasto con le mani in mano, ma questa… be’, è un’altra storia.

La produzione di Cooley è talmente ampia che spesso i suoi barili finiscono negli imbottigliamenti delle distillerie emergenti, che li utilizzano fino a che il proprio distillato non è abbastanza invecchiato da definirsi whiskey.
Connemara è un’etichetta quindi giovane ma già molto famosa, che oltre all’imbottigliamento di oggi offre una versione cask strength, un 12 anni e una Distillers Edition (gli ultimi due prossimamente sul blog).
Altra peculiarità di questo whiskey è la doppia distillazione invece della tradizionale tripla irlandese, il che lo avvicina ancora di più allo scotch.

Note di degustazione

Al naso la torba è chiaramente il biglietto da visita, con un’anima vegetale che si associa a un profilo tutto sommato leggero dalle connotazioni floreali e fruttate (pesca, albicocca, pera) con venature di agrumi (mandarini e limone), miele e cereali. Sottofondo biscottoso. Semplice ma gradevole.
In bocca si rivela ancor più leggero, con un iniziale dominio della torba tostata che lascia presto spazio alle dolcezze di zucchero bianco, mela matura, pesca, miele, vaniglia. Leggero tocco amaro di fondo, con una punta di pepe e anice. Ancora molto cereale, con impressioni di frutta secca.
Finale non molto lungo di cenere, legno, frutta secca, plastica bruciata.

Giovane e leggero, sicuramente troppo per chi è abituato ai torbati scozzesi, forse più adatto a chi preferisce un approccio più morbido e senza troppe pretese, l’eponimo del whiskey irlandese.

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