
You can find the interview in English here.
Lo scorso settembre un nuovo imbottigliatore indipendente si è affacciato nel panorama dello scotch, con tre proposte diverse (due blended e un single cask) a prezzi decisamente popolari.
Nell’attesa di proporvi il nostro imprescindibile pensiero sui loro prodotti, ecco una breve intervista con le menti dietro il “bicchierino di whisky”.
WHISKY ART: Prima di tutto, chi c’è dietro a Peg Whisky e come è nata la vostra passione per il whisky?
PEG WHISKY: Grazie per questa intervista.
L’idea di Peg Whisky è nata durante una bevuta come tante tra due cugini (Manny e Kully). Anni fa realizzavamo i nostri blend in casa, mescolando tra loro single malt e grain per provare a creare un profilo aromatico e gustativo che piacesse prima a noi e poi agli altri.
Quel giorno, mentre ci bevevano qualche bicchiere, abbiamo pensato a quanto sarebbe stato bello creare un whisky tutto nostro da proporre agli altri. Questo ha portato alla nascita di Peg Whisky.
C’è tutta una storia nella scelta del termine ‘Peg’ a proposito della quale potete trovare più informazioni sul nostro sito, www.peg-whisky.com
WHISKY ART: Avete deciso di lanciare Peg Whisky con tre imbottigliamenti diversi, ognuno con un approccio differente. Possiamo aspettarci lo stesso per gli imbottigliamenti futuri?
PEG WHISKY: Certamente. L’intenzione è di proporre whisky diversi per tutti i palati. La serie di single cask è rivolta agli appassionati più esperti che sono potenzialmente dei collezionisti e che magari sono più interessati a conoscere la provenienza della botte, la distilleria, la regione, l’invecchiamento, eccetera. Ma può rivolgersi anche ad assoluti novizi desiderosi di provare nuove etichette. Una caratteristica importante della serie di single cask è la sicurezza che il whisky rimane il più puro possibile quando viene estratto dalla botte, quindi le nostre Limited Edition saranno sempre imbottigliate senza filtrazione a freddo e con colore naturale, e sempre cask strength. Per esempio, la Limited Edition NºI è stata imbottigliata alla gradazione impressionante del 64,9%. Si potrebbe pensare a un dram molto aggressivo, mentre invece è morbido e perfetto per i mesi invernali.
La serie Small Batch Exclusive offre invece qualcosa di diverso. Proviamo a sperimentare con varie botti, blend, single grain e single malt. Queste edizioni esclusive saranno limitate a poche migliaia di bottiglie. Ad esempio, la Series 1, un piacevolissimo blended, è stata prodotta in 3.000 esemplari ed è stata imbottigliata senza filtrazione a freddo, con una gradazione del 46%.
E infine abbiamo il nostro blended principale. Quando ne stavamo decidendo il profilo aromatico, l’intenzione era che fosse di facile approccio e adatto alla miscelazione. E siamo felici di esserci riusciti! Questo whisky è un ottimo punto di partenza, perfetto per tutti i palati. Il suo gusto unico lo rende la scelta migliore.
Abbiamo una proposta per ogni tappa del viaggio di ciascuno nel mondo del whisky.
WHISKY ART: Come scegliete le botti per le vostre bottiglie? Avete già un obiettivo preciso o seguite semplicemente i vostri gusti e ciò che offre il mercato?
PEG WHISKY: Un po’ entrambi, dipende molto da quanto si trova sul mercato in quel momento, ma la decisione finale, prima dell’acquisto, si basa sul nostro gusto. La Limited Edition NºI proviene dallo Speyside, una scelta intenzionale dato che riteniamo sia una regione molto apprezzata da cui nascono ottimi whisky. Abbiamo diverse botti in maturazione, la nostra Limited Edition NºII uscirà molto presto, quindi tenete gli occhi ben aperti.
WHISKY ART: Siete partiti in un periodo molto difficile per tutta l’economia, e ammiro il vostro coraggio nel voler proporre a noi bevitori qualcosa di nuovo. Pensate che il “grande C”, obbligando tutti a restare a casa, possa diventare un’opportunità per il settore del whisky e per voi in particolare?
PEG WHISKY: Grazie per il tuo apprezzamento. Non sappiamo davvero cosa ci aspetta quando usciremo dalle restrizioni del COVID-19, che hanno impattato così tanto in tutto il mondo. Allo stato attuale delle cose, molti clienti acquistano online, quindi esiste un’opportunità di vendita al di fuori di negozi, bar o ristoranti. Spediamo in oltre 46 nazioni e riceviamo richieste da tutto il mondo. Quando finirà il lockdown, tutti vorranno uscire e andarsene in giro dopo aver passato così tanto tempo bloccati in casa. Quale modo migliore per riprendere i contatti con i propri amici se non facendosi un bicchierino (‘peg’) e parlando del futuro?
WHISKY ART: Stanno nascendo molte distillerie in questo periodo, non solo in Scozia ma in tutto il mondo. Pensate portino varietà e ricchezza al settore o che si rischi l’eccesso di offerta?
PEG WHISKY: Crediamo che una maggiore varietà sia positiva, visto che offre ai consumatori una più ampia scelta, e credo che tutti possiamo concordare sul fatto che più scelta c’è e meglio è. In questo modo cresce la concorrenza, spingendo alla realizzazione di prodotti più validi. Il consumatore moderno è molto informato e sa esattamente cosa gli piace, quindi se il distillato non è abbastanza buono, non avrà alcun successo.
WHISKY ART: Quali sono le difficoltà che un imbottigliatore indipendente di trova ad affrontare rispetto a una distilleria? E pensate un giorno di produrre un whisky tutto vostro?
PEG WHISKY: Sarebbe grandioso produrre il nostro whisky e possedere un giorno una distilleria, ma è un obiettivo costoso da raggiungere! Tutti però possiamo sognare. La prima difficoltà per un imbottigliatore indipendente sta nel riuscire a mettere piede nel mondo del whisky. Ci sono molte porte chiuse, ma bisogna insistere e continuare a cercare il modo di entrare. Una volta riusciti, le porte si aprono e tutto va per il verso giusto.
WHISKY ART: Oltre al COVID-19, c’è anche la Brexit a minacciare il settore dello scotch. Che impatto pensate potrà avere sul vostro futuro?
PEG WHISKY: Come con il COVID-19, non sappiamo cosa succederà! Aspettiamo di conoscere le decisioni del governo britannico, ma scopriremo cosa accadrà solo l’anno prossimo. Dipende da che accordo verrà raggiunto e con quali implicazioni. L’impatto non sarà solo sul nostro, ma anche su altri settori, e di sicuro il governo inglese ne terrà conto. E se non lo farà, ho sentito che l’Italia è un posto magnifico dove vivere, con ottimo cibo e un clima stupendo!
WHISKY ART: Parlando di futuro, cosa possiamo aspettarci da Peg Whisky nei prossimi mesi?
PEG WHISKY: Abbiamo un sacco di idee da condividere, specie nelle serie Small Batch Exclusive e Limited Edition, e non vediamo l’ora di lanciarle sul mercato. Non possiamo rivelare troppo adesso, ma continuate a seguirci sui nostri social media nei profili @PegWhisky per le ultime notizie.
Potete iscrivervi alla nostra newsletter e ricevere uno sconto del 10% sul prossimo acquisto, ed essere aggiornati su tutte le ultime release, novità e offerte.
Tra l’altro, a chi sottoscrive facciamo sapere in anticipo le uscite delle prossime Limited Edition, quindi ci sono davvero molti vantaggi.
Ciao Ciao!
Other interviews in the blog:
Boann Distillery: interview with Peter Cooney
Spirit of Yorkshire: intervista a David Thompson
Mackmyra: intervista ad Angela D’Orazio
Franklin ’33: intervista a Marco Macelloni
Intervista alla distilleria Puni Whisky
Dream Whisky: intervista a Marco Maltagliati
MWF: intervista ad Andrea Giannone
Redrum: intervista a Diego Galuppi
Atlas – Whiskyteca & Rumteca: intervista a Lorenzo Lutti
Love Craft: intervista a Gabriele Guazzini
Blackadder: intervista esclusiva con Hannah Tucek
Big Peat: due chiacchiere con Fred Laing
Intervista a John Glaser