
Provenienza: Speyside (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 56,1%
Botti di invecchiamento: Ex sherry butt refill, ex sauternes barrique first fill
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Dram Mor Group
Prezzo indicativo: € 85,00
Sito web ufficiale: drammorgroup.com
Valutazione: 83/100
Ci vuole tanta passione e voglia di inventare, di mettersi alla prova, di rischiare per fare gli imbottigliatori indipendenti.
E ci vuole una profonda conoscenza del whisky per saper scegliere le botti da cui ricavare le proprie bottiglie: botti singole, uniche, irripetibili, che possono portare a un grande successo o una cocente delusione.
La famiglia Macdonald crede profondamente nel proprio progetto, nato in una città ricca di storia del whisky, quella Dumbarton dove nacque Ballantine’s e dove si trova oggi Chivas Brothers, e lo ha lanciato nel 2019 con i primi imbottigliamenti single cask che, rapidamente, si sono costruiti una solida base di appassionati.
Iniziare una nuova attività per trovarsi in poco tempo travolti dalla pandemia non è sicuramente il migliore degli esordi, ma non ha scoraggiato Viktorija, Kenny e Ruaraidh dal proseguire lungo la propria strada, facendo seguire ai primi quattro imbottigliamenti altri cinque single cask proprio questo autunno, divisi tra quattro distillerie del vasto panorama scozzese.
Grazie all’immensa gentilezza di Viktorija ho potuto ricevere dei campioni dell’intera nuova serie, e ho deciso di partire da Tomintoul per confrontare questa versione a grado pieno rispetto a quella della distilleria, tenuta alla gradazione minima come firma produttiva.
Cask strength, dunque, interamente al naturale, 317 bottiglie prodotte dopo aver passato 15 anni in una botte ex sherry e una finitura di quattro mesi in una ex vino sauternes.
Note di degustazione
Giallo paglierino, pallidissimo, nel bicchiere.
Il vino risalta subito al naso, con il mosto d’uva che fa da padrone sulla componente olfattiva esaltando un profilo erbaceo e acetoso che tende a prevalere sul resto. Lasciando al whisky il tempo di respirare, emana toni più dolci e accomodanti di pesca bianca, mela verde, mandorle, caramello, cannella, lime. Carezza del legno sullo sfondo. Sembra quasi più giovane dei suoi quindici anni.
Al palato lo sherry riprende il posto d’onore, con una spinta speziata di zenzero e chiodi di garofano che punteggia prugne mature, uva bianca, torta di mele, panna cotta, miele. Buccia d’arancia. L’aspetto erbaceo è quasi del tutto coperto, pur restando come leggera impressione di sottofondo.
Finale mediamente lungo di spezie, legno, agrumi, frutta secca.
Un whisky poco equilibrato, l’influenza finale della botte di vino scompagina gli aromi soprattutto nella parte olfattiva, mentre al palato riprende il profilo di Tomintoul donandogli una spinta più decisa ma arruffata.
Un imbottigliamento non pienamente riuscito ma che non manca di spunti di interesse.