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Glenturret Highlands Scozia Whisky dai 50 ai 100 euro

Glenturret Peated Edition (batch 2)

Recensione della versione torbata della piccola distilleria Glenturret.

Provenienza: Highlands (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 43%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon
Filtrato a freddo:
Colorazione aggiuntiva:
Proprietà: Lalique Group
Prezzo: € 58,00 su Aquavitae
Sito web ufficiale: theglenturret.com
Valutazione: 79/100

La distilleria che si dichiara essere la più antica di Scozia (assieme ad almeno altre cinque), vanta la fondazione nel lontano 1775 anche se, nella stessa zona vicino al fiume Turret, risultasse attiva la distillazione abusiva fin dal 1717.
Glenturret nasce con il nome Hosh per merito della famiglia Drummond (il papà adottivo di Arnold dubito c’entri), per poi arrivare al nome attuale con il secondo passaggio di mano a Thomas Stewart nel 1875.
Doppia chiusura durante la Grande Guerra prima e il proibizionismo poi, riapre la produzione solo nel 1957 grazie a James Fairlie, che desiderava realizzare un whisky secondo l’antica tradizione.
Altri cambi di proprietà tra gli anni ’80 e ’90, da Cointreau alla Highland Distillers fino al The Edrington Group, con l’arrivo all’attuale joint-venture nel 2019.

Produzione non molto ampia di cui parte finisce a comporre il noto blend The Famous Grouse, tanto che il loro portafoglio non è particolarmente ricco ed è stato rinnovato nel 2015, introducendo questa versione torbata con un primo batch dalla chiusura in ceralacca, cui sono seguite edizioni con il consueto sigillo in alluminio.
Prodotto in piccoli lotti, quello oggetto di questo articolo è il secondo.
Grazie a Gabriele Rondani di Rinaldi 1957 per la gentile bottiglia, che si presenta avvolta in un elegante sacchetto di tela.

Note di degustazione

Delicatamente fumoso all’olfatto, con la torba nella sua declinazione più carnosa, si dischiude ad aromi di vaniglia, caramello, mandorle tostate, mele, foglie di tabacco. Venature legnose sullo sfondo. Giovane e piuttosto timido.
Più cinereo al palato, con una consistenza abbastanza leggera, aumenta la tostatura del legno che accompagna echi di spezie (peperoncino e cannella) su toni fruttati (mele, pesche, banane) e dolci (vaniglia, marzapane). Malto con tocco di liquirizia.
Finale mediamente lungo con punte amarognole, di sale, cenere, vaniglia, liquirizia.

La torbatura, pur mantenendosi su livelli tutto sommato leggeri, non pare integrarsi bene con il resto degli aromi, apparendo un po’ slegata, una sorta di clandestino a bordo di un whisky dalla bevuta altrimenti facile e amichevole che finisce per non sapere esattamente da che parte stare.

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