
Provenienza: Okinawa (Giappone)
Tipologia: Blended Malt Japanese Whisky
Gradazione: 40%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon ed ex rum giapponese
Filtrato a freddo: N/D
Colorazione aggiuntiva: N/D
Proprietà: Helios Distillery
Prezzo: € 93,00 su Whisky Italy
Sito web ufficiale: www.helios-syuzo.co.jp
Valutazione: 84/100
Dopo il mio primo approccio con il Tokinoka, mi ritrovo nuovamente tra le mani (grazie a Rinaldi 1957) un blended giapponese, presentato in una bottiglia insolitamente “normale”, da 70cl.
La distilleria nasce nel 1961 con il nome di Taiyou a Okinawa, producendo rum dalla canna da zucchero del posto, e acquisisce il nome attuale solo otto anni più tardi.
Nel giro di qualche decennio ottiene i permessi per produrre altri distillati, tra cui sake e, ovviamente, whisky, esordendo con il proprio Kura (che significa Magazzino) nel 1991.
A oggi possiede anche uno stabilimento per produrre birra.
Questo blend dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) contenere solo whisky giapponese, in parte proveniente da Hokkaido e realizzato con torba locale (presente in quantità nemmeno lontanamente paragonabile a quella scozzese) e in parte con single malt di Okinawa, uniti in botti ex bourbon e con la maturazione finale in botti che hanno contenuto rum prodotto dalla stessa Helios, il tutto per un tempo non specificato.
Note di degustazione
Erbaceo e floreale (con un accenno di tiglio), si presenta all’olfatto con piacevoli note di mandorle pelate, arancia candita, mela verde, vaniglia, cereali infusi nell’alcol, zest di limone. Leggerezza dolce ma non eterea.
Leggermente speziato all’imbocco grazie a un tocco di zenzero, al palato si presenta con una sfiziosa punta salina che si scioglie negli aromi di malto e mela, con un apporto di anice, liquirizia, arancia amara, limone, vaniglia, nocciole. Toni più aspri che dolci, a tratti persino spigolosi, che mantengono alta l’attenzione nonostante la bassa gradazione.
Finale mediamente lungo e asciutto di anice, nocciole, liquirizia e una traccia salina sulle labbra.
Un blended inatteso, tutt’altro che morbido e piacione come si potrebbe pensare, che proprio negli squilibri accende l’interesse della bevuta, spigolosa e imperfetta ma intrigante.