
Provenienza: Scozia
Tipologia: Blended Scotch Whisky
Gradazione: 40%
Botti di invecchiamento: N/D
Filtrato a freddo: Sì
Colorazione aggiuntiva: Sì
Proprietà: Diageo
Prezzo: € 155,00 su Vino75
Sito web ufficiale: www.johnniewalker.com
Valutazione: 87/100
E arriviamo alla punta di diamante dell’offerta proposta dal “tizio che passeggia”, aprendomi oggi il Blue Label, da sempre considerato la versione premium del blended.
Creato scegliendo i whisky dalle botti “più rare e pregiate” (una su diecimila ce la fa, o così dicono citando Morandi-Tozzi-Ruggeri) a disposizione del Mastro Distillatore, Jim Beveridge.
Nata nel 1992, l’etichetta ha (non ufficialmente) sostituito l’Oldest, che dal 1987 proponeva un blend di whisky invecchiati tra i 10 e i 60 anni, e offre al suo interno invecchiamenti sempre importanti, si dice (ci son tanti “si dice” quando si parla di questo brand) tra i 28 e i 60 anni.
L’idea era quella di lanciare un whisky d’élite, in un’epoca ben diversa dalla nostra in cui il concetto non era affatto così comune, forse solo Macallan ai tempi aspirava a quel segmento di mercato.
Oggi le cose sono molto diverse, l’aura di prestigio che circonda il marchio si è abbondantemente appannata, e nonostante le molteplici edizioni speciali rimane un blended sì costoso (seppur nemmeno tanto) ma di certo non più uno status symbol.
Ma a noi, di tutto questo, quanto ce ne importa? Poco o nulla, conta il contenuto!
Note di degustazione
Abbondante cereale al naso che anticipa un olfatto abbastanza screziato, con arancia gialla, mela cotta, cioccolato, anice, noci pecan, una pezzetta di cuoio e una sfarinata di tabacco. Nel tempo emerge anche della torba umida e minerale, ferrosa. Impressione di cera. Tutt’altro che piacione, ben diverso dalle altre espressioni di Johnnie Walker che ho provato.
Al palato si presenta con un inaspettato ricciolo di fumo che raccoglie la torba bagnata, su cui si adagia un lenzuolo di spezie (pepe, rabarbaro, cannella), frutta secca (mandorla), cereali, arancia, scorza di limone, vaniglia. Caramello. Massiccia presenza di legna da ardere accompagnata da tabacco. Nota cerosa di sottofondo, che scivola sulla lingua una volta passati gli altri aromi. Ricco, divertente, ma senza quel quid in più che forse una gradazione maggiore gli avrebbe donato.
Finale di media lunghezza, fumoso e speziato, di frutta secca, legno, tabacco e agrumi.
Un Johnnie Walker con personalità da vendere, sfaccettato e coinvolgente che finalmente esprime la ricchezza del patrimonio di whisky a sua disposizione, seppur con il freno a mano tirato da una gradazione sciagurata. Rimane un blended sovrapprezzato, dove la cifra è più espressione di esclusività che di reale valore.
Recensioni di whisky da Johnnie Walker nel blog
Un’altra prospettiva:
Il bevitore raffinato