
Provenienza: Scozia
Tipologia: Blended Scotch Whisky
Gradazione: 41,7%
Botti di invecchiamento: N/D
Filtrato a freddo: Sì
Colorazione aggiuntiva: Sì
Proprietà: Diageo
Prezzo: € 30,00 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.johnniewalker.com
Valutazione: 55/100
Sulla scia delle edizioni limitate dedicate a Game of Thrones (Il trono di spade), Diageo ha pensato di coinvolgere anche il suo blended più noto con questa bottiglia “fuori serie”, cui a breve è seguita una coppia dedicata al ghiaccio e al fuoco, i due elementi cardine della serie.
Particolarità di questa bottiglia è l’etichetta che muta quando la bottiglia viene tenuta in congelatore (e infatti consigliano di berlo freddo), un orpello di puro marketing come d’altronde tutta l’operazione.
Le componenti principali sono Clynelish e Cardhu, ed è un blend di single malt e grain.
Come sempre, ecco il riepilogo di tutte le edizioni:
– Cardhu Gold Reserve (dedicato alla casata Targaryen);
– Clynelish Reserve (dedicato alla casata Tyrell);
– Dalwhinnie Winter’s Frost (dedicato alla casata Stark);
– Lagavulin 9yo (dedicato alla casata Lannister);
– Mortlach 15 yo (dedicata ai sei regni);
– Oban Bay Reserve (dedicato ai Guardiani della Notte);
– Royal Lachnagar 12yo (dedicato alla casata Baratheon);
– Singleton of Glendullan Reserve (dedicato alla casata Tully);
– Talisker Select Reserve (dedicato alla casata Greyjoy).
Nominalmente non fanno parte della serie, ma sono comunque ispirati a GoT anche i seguenti:
– Johnnie Walker White Walker (dedicato agli Estranei);
– Johnnie Walker Song of Fire e Johnnie Walker Song of Ice.
Note di degustazione
Tenuto in congelatore prima di berlo come consigliato, il freddo tende a smorzare gli aromi al naso, inizialmente di cereale caramellato e fieno, mi verrebbe da dire “fresco” ma sarebbe ribadire l’ovvio! Man mano che torna a temperatura ambiente, le note dolci si amplificano parecchio, con l’aggiunta di frutta tropicale (cocco e mango) pur rivelando un tocco amarognolo e plasticoso di fondo (ah, il buon JW, ora ti riconosco!).
Bevuto ancora freddo, resta piuttosto anonimo e flebile, leggerissimo, con un pizzico di cannella sui cereali, caramella al miele, tocco erbaceo di fondo. Scaldandosi, la parte sintetica emerge con decisione, quasi un distillato di plastica PET, portandosi dietro una netta sensazione di legno.
Finale breve, amaro, secco, di cartone, plastica, cereali.
Non un incidente in galleria come il Red Label ma poco ci manca, nel berlo freddo come consigliato (a ragione) si assopiscono gli elementi più sgradevoli, che però sono ben presenti e vividi.
Da usare per cocktail, sicuramente non liscio, e per stupire gli amici o rimorchiare i fan dei libri di Martin.