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Bunnahabhain Càrn Mòr Imbottigliatori indipendenti Isola di Islay Morrison Distillers Scozia Whisky dai 100 ai 200 euro

Càrn Mòr Bunnahabhain 2004

Recensione del Bunnahabhain maturato in sherry da Morrison & MacKay.

Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Single Cask Scotch Whisky
Gradazione: 53,8%
Botti di invecchiamento: Ex sherry
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Morrison Distillers
Prezzo indicativo: € 180,00
Sito web ufficiale: www.morrisondistillers.com
Valutazione: 89/100

Aggiungiamo un imbottigliatore indipendente alla già nutrita compagine trattata nel blog, ovvero Morrison & MacKay, attivi fin dal 2008 ma con radici che risalgono a qualche decennio prima.
Nasce infatti come John Murray & Co. sull’Isola di Mull nel 1982, creato dalla famiglia Bartholomew per produrre liquori al whisky.
Nel 1996 si spostano a Perth, fondando lo Scottish Liqueur Centre per proseguire la produzione, ma è nel 2005 che avviene la svolta, quando l’attività viene acquistata da Kenny MacKay, Rob Starling, Brian Morrison e Jamie Morrison (tutti provenienti per vie diverse da Bowmore) che, tre anni dopo, iniziano a imbottigliare single malt con l’etichetta Celebration of the Cask.
Nel 2014 l’azienda prende il nome attuale.

Diverse sono le linee prodotte da Morrison & MacKay, una in continuità con le origini (Bruadar), una di gin e altre di single malt veri e propri, ovvero Old Perth e Càrn Mòr, che a sua volta si divide in tre serie: Strictly Limited Edition, Celebration of the Cask Black Gold Edition e Celebration of the Cask.
È da quest’ultima che proviene la bottiglia di cui tratto oggi, che contiene un single cask a gradazione piena come tutti i whisky sotto questo nome, distillato l’8 dicembre del 2004 e imbottigliato il 6 gennaio del 2020, dunque un quindici anni.
Ringrazio Fabio Ermoli e Lost Dram per il campione.

Note di degustazione

Oro con riflessi ramati.
Torba molto minerale e ferrosa al naso, un impasto di terra e oceano con marmellata di mele cotogne, cedro, prugne, miele, pistacchio, cioccolato. Pane lievitato. Sottofondo di anice e yogurt bianco. Molto ricco e variegato, passando dal dolce all’acido al salato, cambiando a (quasi) ogni approccio olfattivo.
Oleoso al palato, con un fumo compatto e masticabile carico di sale che accompagna una composta di frutti rossi, miele, prugne e mele cotte, noce moscata, anice, arancia, un tocco di zenzero. Legno secco di appoggio e cuoio. Più stabile che all’olfatto, con una paletta aromatica comunque ricca e variegata.
Finale abbastanza lungo, di arancia, legno, anice, cuoio.

Un olfatto divertentissimo e per certi versi spiazzante prelude a una bevuta più coerente e compatta ma non per questo meno coinvolgente, una digressione sul tema della distilleria di Islay che soddisfa e spinge a chiederne di più.

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