
Provenienza: Jura (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Botti di invecchiamento: Ex bourbon, finito in ex Premier Grand Cru Classé bordeaux
Proprietà: Emperador Inc. (Whyte & Mackay Ltd.)
Prezzo: € 81,00 su Whisky Italy
Sito web ufficiale: jurawhisky.com
È passato molto tempo da quando mi è capitato di assaggiare un whisky di Jura, e dato il risultato non esattamente entusiasmante, non è che fremessi proprio dal provare qualcos’altro.
Fondata nel 1810 da Archibald Campbell, grande proprietario terriero dell’isola, la distilleria cadde presto in rovina subendo la sua (prima) rinascita nel 1884, salvo poi venire chiusa definitivamente nel 1910.
Il destino di Jura finisce nuovamente nelle mani di proprietari terrieri, Robin Fletcher e Tony Riley-Smith, che desiderosi di far decollare l’economia locale decidono di far rinascere la distilleria, ampliandone la struttura e servendosi dei consigli di un esperto del settore, William Delmé-Evans. La Scottish & Newcastle Breweries riaprirà la produzione nel 1963, rimasta attiva fino a oggi, con diversi passaggi di mano fino all’attuale proprietà del Whyte and Mackay Group, parte del colosso filippino Emperador.
La linea della distilleria è stata totalmente ripensata qualche anno fa, e questa espressione diciottenne è una delle poche a invecchiamento dichiarato, superata solo dal ventunenne Tide.
Ci sono ovviamente diverse edizioni speciali che raggiungono i 28 anni e due vintage del 1988 e del 1989.
Di questo 18 anni esistono due versioni, quella entrata nel core range e quella precedente per il solo mercato degli shop aeroportuali: non prevedendo grandi differenze, ho pensato di accorparli in un unico pezzo.
Questo whisky mi farà cambiare idea sulla distilleria?
Grazie a Whisky Stonk per il generoso campione del TE.

Versione del core range:
Gradazione: 44%
Filtrato a freddo: Sì
Colorazione aggiuntiva: Sì
Valutazione: 50/100
Note di degustazione
Inizialmente arriva al naso una fastidiosa zaffata alcolica, che svanisce con un po’ di aerazione facendo risaltare gli aromi fruttati, di ananas, mango, arancia candita e nocciola. Caramello, noce moscata e scaglie di cioccolato al latte completano il bouquet, piuttosto semplice ma gradevole. Legnosità di sottofondo.
Il palato si rivela meno ricco dell’olfatto, con una forte presenza del legno che scivola sulla lingua portando con sé una notevole astringenza vinosa. Superato l’impatto, torna l’aspetto fruttato e dolcino del whisky, seppur con una nota amarognola di fondo che ne spezza rapidamente l’equilibrio, e la gradazione alcolica (pur bassa) ruggisce troppo, e alla fine ci si ritrova in bocca un pastone dolciastro e amarognolo poco definito.
Finale abbastanza breve, secchissimo, di nocciole e legno.
L’olfatto non dico promettesse bene, ma almeno faceva pensare a una bevuta innocua ma piacevole, e invece ci si ritrova con un pasticcio che non si capisce bene da dove sia uscito, con quella botte di vino francese cazzata un po’ lì, forse nel tentativo (fallito) di salvare il salvabile.
Un memento per chi pensa che più un whisky è invecchiato più migliora, da riassumere con un “col cazzo”.

Versione Travel Exclusive:
Gradazione: 42%
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: Sì
Valutazione: 79/100
Note di degustazione
Dolce e fruttato all’olfatto, con ananas, arancia candita, prugne, nocciole, miele e vaniglia. Spolverata abbondante di noce moscata con un pizzico di cannella, nota limonosa di sottofondo. Quasi uno sherried, l’influenza delle botti di vino… non pervenuta.
Il vino si palesa al palato, specie all’imbocco, con una certa astringenza e sentore di legno, non sgradevoli. Le armoniche sono ancora quelle del naso, in una tonalità più calda ma meno decisa, facendo prevalere nocciole e spezie sul lato fruttato.
Finale medio, di nocciole, legno, prugne e arancia candita.
È incredibile come si cambino certi dettagli, anche solo in minima parte, e sembri di bere un whisky del tutto diverso!
Forse è merito della gradazione più bassa, che ha calibrato meglio l’alcol, ma pur restando una bevuta poco incisiva, quantomeno rimane gradevole.
Il primo Jura che non trovo poi così male…