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Blended scozzesi Johnnie Walker Scozia Whisky da 0 a 50 euro

Johnnie Walker 12yo Black Label

Recensione del blended maturato 12 anni della notissima etichetta Johnnie Walker.

Provenienza: Scozia
Tipologia: Blended Scotch Whisky
Gradazione: 40%
Botti di invecchiamento: ND
Filtrato a freddo:
Colorazione aggiuntiva:
Proprietà: Diageo
Prezzo: € 25,00 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.johnniewalker.com
Valutazione: 71/100

Dopo aver provato la versione speciale dedicata alle regioni scozzesi e quella “doppia”, mi sembrava doveroso versare nel bicchiere la bottiglia alla base di entrambe, il Black Label invecchiato 12 anni.

Blend di whisky di malto e di grano, nelle oltre 40 distillerie da cui provengono i whisky che lo compongono la parte da leone pare la faccia Talisker, assieme a un altro nome noto come Clynelish, ma sicuramente per un whisky così variegato ed economico l’apporto delle distillerie diciamo meno blasonate ci si può aspettare sia maggioritario.
Dopo il Red Label, questo whisky è di sicuro il più popolare anche per l’apporto torbato negli aromi, che si sa a noi italiani piace particolarmente.

Note di degustazione

Olfatto con una leggera punta alcolica (che con 40 gradi non è mai un buon inizio), si presenta comunque alquanto fresco e pulitino, con tonalità erbacee e minerali assieme a frutta gialla (pesca, albicocca e melone), arancia, leggera vaniglia e buccia di limone. La torba è davvero un accenno in sottofondo, più vegetale che fumosa. Tutto sommato piacevole, ma di “black” fin qui ha gran poco.
È al palato che la torba si fa sentire, anche se nelle retrovie, con un apporto cenerino e tostato, mentre restano frontali gli agrumi e le note fruttate del naso con l’aggiunta di mandorle e biscotto al burro. Sempre tendenzialmente erbaceo e fresco, dal profilo leggero e sottile, con l’alcol ben presente (troppo) e una certa nota amara e metallica che si sviluppa nel tempo.
Finale piuttosto breve, di agrumi, cenere, metallo.

Bevibile ma non troppo, in piccole quantità risulta piacevole ma alla lunga esprime una sgradevole nota artificiosa che spezza la leggerezza dell’insieme.
Tutto sommato mantiene quello che promette, miscelato dona quel tocco cenerino sufficiente a non agitare gli animi, e può essere una buona base di partenza per chi vuole avvicinarsi al whisky scozzese.

Recensioni di whisky da Johnnie Walker nel blog

Un’altra prospettiva:
Il bevitore raffinato

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